Consiglio Grande e Generale. Venerdi’ 9 ottobre 2015. Seduta del pomeriggio. Agenzia Dire. Della Torre 1

Consiglio Grande e Generale. Venerdi’ 9 ottobre 2015. Seduta del pomeriggio. Agenzia Dire. Della Torre 1

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE
8-9 OTTOBRE

VENERDI’
9 OTTOBRE- Pomeriggio

Con la bocciatura dell’Ordine
del Giorno su Carisp- con 33 voti contrari e 20 a favore- presentato
da Cittadinanza attiva e Unione per la Repubblica, si conclude la
prima sessione consiliare di ottobre.

I lavori del pomeriggio
proseguono con il dibattito sull’Assestamento di Bilancio che si
conclude con la replica del segretario di Stato per le Finanze, Gian
Carlo Capicchioni. Rispetto al tema su cui si è concentrato il
dibattito, ovvero i 40 mln di euro di debito pubblico destinati a
rafforzare il patrimonio di vigilanza di Carisp, il segretario di
Stato ribadisce che “
la
scelta del governo sia da ritenere giusta proprio a tutela
dell’investimento pubblico già fatto all’interno di Cassa”.

Infatti,
se
non è lo Stato- fa notare all’Aula- c’é qualcun altro che può
avere interesse di sicuro a mettere un piede dentro a Cassa, che in
questo momento è un bocconcino appetibile, visto che avrà utili già
dal 2017”. Capicchioni infine conferma la disponibilità al
confronto sulle problematiche di proprietà e governance
dell’istituto che “si possono affrontare a livello politico”. Ma
la disponibilità del segretario non è ritenuta sufficiente dai
gruppi di Cittadinanza attiva e Upr che mettono comunque ai voti il
proprio Ordine del giorno, depositato nella seduta di ieri, volto,
tra l’altro, a far organizzare entro ottobre 2015 un’audizione del
Coordinamento della Vigilanza della Banca Centrale della Repubblica
di San Marino in Commissione Finanze, riunita in seduta segreta”.
Il segretario di Stato, nel suo primo intervento, aveva già ritenuto
l’Odg uno strumento non accoglibile su una tematica considerata
troppo “delicata”, ma aveva convenuto sull’audizione di Bcsm in
Commissione consiliare. In conclusione, l’Odg di C10-Su e Upr viene
infine respinto, mentre il progetto di legge dell’Assestamento di
bilancio è licenziato alla seconda lettura.

Di
seguito un estratto degli interventi pomeridiani.

Comma
9. Progetto di legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n. 219
e Variazione di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del
Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015”.

Manuel Ciavatta, Pdcs:
“Abbiamo chiuso il bilancio 2014 con 4 milioni di euro di attivo.
Si è invertito il trend in maniera notevole. La conferma
dell’inversione è data dalla previsione 2015 che da meno 15 milioni
di euro oggi si attesta a meno 7 milioni. Se il trend positivo
continua chiudiamo il 2015 in pareggio o persino in attivo. Un segno
per il nostro Paese nonostante la crisi economica che ancora ci vede
coinvolti. C’è progressiva ripartenza e la politica deve dare questa
speranza alla gente. Diciamo anche i risultati positivi e quello che
stiamo recuperando. Frutto di questo risultato è un progressivo
allentamento della spesa pubblica. Abbiamo fatto diventare la P.A. un
ammortizzatore sociale in passato: un errore. La questione del debito
pari a 102 milioni di euro. Prima di tutto i 30 milioni riguardanti
gli investimenti sono quelli già definiti nella Finanziaria mentre
gli altri 32 milioni di euro sono quelli già definiti con dei mutui
accesi in passato. Per quanto riguarda i 40 milioni per la
patrimonializzazione della cassa io capisco le problematiche e le
perplessità dato le risorse spese per Cassa pari a 185 milioni di
euro in questi anni. Ma l’obiettivo era di patrimonializzare la Cassa
per raggiungere un equilibrio. Lo Stato sta dando con l’impegno di
riprendere quanto dato in tempi definiti”.
Matteo Zeppa,
Rete
: “La maggioranza si vanta di aver ridotto duecento posti
nella P.A. e dell’attivo di bilancio ottenuto. Non sono d’accordo.
Nel settore privato tra l’altro siamo molto indietro. Quanto poi alla
vicenda della Cassa di Risparmio, dico che per forza è una questione
politica. Nella riunione di mercoledì scorso sul progetto Cassa ci
siamo trovati quasi l’intero Cda. Allora diventa un problema
politico? Chi ha invitato Cassa di Risparmio con parte del proprio
Cda? Io non ho le competenze per mettere in dubbio quello che hanno
detto i rappresentanti di Cassa mercoledì. Devo prendere per buono
quello che è ma non ho la controparte. Non ho gli organi di verifica
intermedi per valutare se i soldi fino adesso concessi a Cassa siano
serviti a qualcosa? A mio avviso è stato tutto fatto alla carlona. E
questa è una questione politica. Così come lo è il licenziamento
del vicedirettore di Cassa di Risparmio. Come si fa a portare una
cosa del genere in assestamento di bilancio? Portatelo in finanziaria
e non in questa fase. Stiamo salvando Cassa di Risparmio con i soldi
dei contribuenti pubblici. E Cassa di Risparmio, a giudicare dal
vicepresidente che è espressione di un partito, non è un istituto
di tutti. Ma di qualcuno. Chiedo a chi ha esposizione nei confronti
dell’istituto bancario e a chi è all’interno della Fondazione di non
partecipare alla votazione di questo provvedimento”.
Andrea
Zafferani, Civico 10
: “L’attivo di bilancio è stato ottenuto
tagliando la spesa per investimenti. Una scelta a dir poco di corto
respiro. Ci sono poi 5 milioni e 400 mila euro di tagli lineari che
non guardano ‘a cosa c’è da tagliare e a cosa non c’è da tagliare’.
I tagli alle giunte di Castello che ormai hanno sempre meno risorse
per funzionare, i tagli dedicati ai capitoli per lo sviluppo delle
imprese. Casi in cui non ci vedo nulla per cui esultare. I problemi
della spesa pubblica nel nostro Paese restano tutti. L’ultimo aspetto
che voglio sottolineare è il taglio importante per i
convenzionamenti per i mutui agevolati. C’è poca domanda ma poca
domanda deriva dalla nuova legge che è uno sciagura perché mette in
rapporto diretto banca e contribuente. Questione debito: vorrei un
chiarimento sul debito da 32 milioni di euro che viene fatto con le
banche per ripagare il deficit contratto negli anni scorsi. Stiamo
vendendo debito in mani estere. Dire che non è un questione politica
fa sorridere. Lo Stato in Cassa ha messo 185 milioni di euro negli
ultimi anni. Noi abbiamo presentato un Odg che chiede una relazione
precisa e puntale a Banca Centrale su Cassa di Risparmio con relativa
audizione. Il tema della governance invece è legato al fatto che lo
Stato si è esposto e continua a esporsi per un istituto”.
Gian
Nicola Berti, Ns: “
Non pensavo di intervenire perché
non vorrei apparire come una nota stonata. Io capisco l’imbarazzo di
una certa componente politica che ha gridato allo scandalo della
finanza pubblica e poi si ritrova un bilancio in utile. Si sposta
l’attenzione sull’aspetto pensionistico e sulla vicenda Cassa di
Risparmio. Aspetto parossistico. C’era chi sollevava il conflitto di
interessi allora io direi che ci sono più consiglieri ad avere
conflitto. Magari anche quelli che lavorano in altre banche. Il
progetto di Cassa di Risparmio non è un salvataggio. Cassa ha un
equilibrio proprio. Il problema è il raggiungimento dell’equilibrio
patrimoniale. Ha troppi soldi dei clienti rispetto al patrimonio
posseduto. Cassa di Risparmio e Banca San Marino sono un esempio di
banca etica. Non altrettanto si può dire degli istituti di credito
privati. Cosa vogliamo fare del nostro sistema bancario? Lo vogliamo
esclusivamente privatistico oppure vogliamo dare ancora un ruolo alle
Fondazioni? Rispondiamo a questi quesiti. Perché poi tutto il resto
è fuffa”.
Ivan Foschi, Su: “Qui ci sono dati
estremamente provvisori. Prendo una voce a caso: la riduzione di 130
mila euro sullo stanziamento a favore della Smac. Non voglio cadere
nel giochino di dire che la Smac era nata per la scontistica ed è
diventata fiscale. Questo non può comportare una perdita di
competitività del nostro sistema. Credo sia interesse di tutti
cercare di mantenere bene unite i due aspetti: scontistica e fiscale.
Venendo alle emissioni: credo ci siano ragionamenti diversi da fare.
Come è stato richiamato da molti colleghi qui servono valutazioni di
ordine politico e non tecnico. Quali sono le linee d’azione del
Governo? Quali sono le motivazioni di certi provvedimenti? La
patrimonializzazione della Cassa sta diventando un appuntamento
fisso. Perché la facciamo? Noi vorremmo capire perché questi
interventi non sono mai definitivi? Fino a quando andiamo avanti con
questa telenovela che ogni anno ci porta a destinare nuove risorse
alla Cassa di Risparmio. Forse dovremmo porci qualche domanda
sull’efficacia della gestione della Cassa. Cassa di Risparmio è
interesse di tutti i sammarinesi ma non può esserlo solo quando è
ora di mettere mano ai portafogli. Ci vuole maggiore condivisione
sempre”.
Luca Beccari, Pdcs: “Noi veniamo da anni di
deficit. Il 2014 chiuderà l’anno in avanzo che non è frutto
esclusivamente di un provvedimento estemporaneo. Nel 2015 come l’anno
scorso andiamo in assestamento con una previsione di disavanzo
ridotta rispetto all’inizio. Questo significa che siamo riusciti a
stabilizzare la finanza pubblica. Il bilancio è stato fortemente
ripulito da tutta una serie di poste sospese. Il debito complessivo
ammonta a 340 milioni di euro totali considerando tutto il
finanziamento qui previsto. Ma non è un debito che genera in tutto
per tutto interessi. C’è una parte che non genera interessi. Il
Rapporto debito/Pil al 24% ed è un rapporto completamente dentro i
parametri di convergenza europea. Questo è un dato che ci fa dire
che in teoria saremmo in linea. L’incidenza dell’onere per interessi
inoltre è bassissima. Il debito non grava in maniera così pesante
sul bilancio generando ulteriore deficit. Il nostro è un Paese che,
in un contesto economico come quello attuale, tutto sommato riesce ad
arrivare all’equilibrio di bilancio. Non è questione di trionfalismi
ma di consapevolezze. Poi sul fatto che un partito possa pensare di
essere contrario a priori al debito posso comprenderlo.
Patrimonializzazione e investimenti generano comunque sviluppo”
Tony
Margiotta, Su:

“Ancora una volta parliamo di debito pubblico e di un suo
incremento. Autorevoli membri di maggioranza hanno parlato del grosso
lavoro fatto di contenimento del debito che era stato proiettato con
la legge di Bilancio a 15 mln, mentre oggi parliamo di 7 mln di euro.
Il lavoro è stato di certo importante, ma questo risultato,
considerato importantissimo, è andato a discapito della
cittadinanza. I servizi rivolti a lei infatti hanno avuto un risvolto
negativo. Siete stati bravi a tagliare. E’ vero che le spese del
personale sono state ridotte, ma a scapito del fondo pensione e lo
hanno detto anche dalla maggioranza.

Certamente
dobbiamo dare sostegno alla nostra banca che deve essere nostra e non
di quei 4-5 signorotti che hanno fatto il loro gioco e ora chiedono
che venga spalmato il debito sui cittadini senza la richiesta che lo
Stato sia socio di maggioranza. Questa banca deve essere
nazionalizzata, deve essere nostra. Questi signori devono pagare
degli errori madornali che hanno fatto”.

Francesca
Michelotti, Su:

“Si ha l’impressione che si continui a navigare a vista. In
particolare sulla questione pensionistica, ci sono 6 mln di euro in
più destinati al fondo dipendenti. La spesa si doveva contenere,
invece l’intervento dello Stato aumenta perché servono correttivi.
Poi c’è la grande questione dell’indebitamento dello Stato che
include il tema Carisp. Poi si riduce a 0,10 invece che 0,50 euro
l’imposta concessa alle banche. Lo Stato non dice di no alle
richieste del sistema bancario. Ci sono i 32 mln di debito fatto per
coprire mutui alle banche. Le banche del sistema creditizio
sammarinese possono poi vendere questi titoli all’estero, e qui ci
potrebbe essere una sorta di dumping, di pressione esercitata
dall’esterno verso l’interno, si mette a rischio la sovranità.
Quindi la Cassa oggi ci chiede 40 mln per rafforzare il patrimonio di
vigilanza e non si escludono altri interventi. Ci mancano dati,
quelli di un osservatore terzo. Nessuno ignorava la difficoltà della
partecipazione pubblica al controllo gestione finanziaria di Cassa,
ma lo Stato non è socio di maggioranza. Diversamente l
a
presenza di troppi ruoli apicali in Cassa di provenienza
democristiani sono chiari. Non se ne deve fare una questione di
strumentalizzazione, ma è evidente che la politica, democristiana,
ci sia dentro fino al collo. Non possiamo permettere egemonie
politiche sulla Cassa”.

Franco
Santi, C10:

“Mi sento molto a disagio a dover ragionare su certi argomenti
senza le giuste informazioni, così valutare le scelte è davvero
disarmante. Chiedo di poter avvallare il nostro Odg e dare a tutti
noi questa possibilità. Non credo sia sufficiente la disponibilità
del segretario di Stato di organizzare udienze in Commissione. Il
consigliere Beccari dice che il debito pubblico è sostenibile. Io
invece sono preoccupato, credo che la nostra economia sia molto
debole rispetto elementi esogeni che possono metterla in pericolo.

La
questione della Cassa è stata inserita in Assestamento, ma non è
corretto affrontarla in questa maniera e condivido in questo senso
gli interventi anche della maggioranza. Noi continuiamo ad operare
per spot, invece il problema andrebbe affrontato a livello sistemico.
Poi, il bilancio dello Stato: fa piacere si sia raggiunto un
consuntivo positivo, ma mi piacerebbe analizzare in Aulaquali sono i
motivi che hanno determinato certe variazioni. A me risulta che la
spesa per il personale Pa sia aumentata. Poi spero che tutto governo
si faccia carico dei problemi dell’aumento della spesa
pensionistica”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze, replica
:
“Le prime risposte. I 2 mln e 908 mila euro di oneri retributivi
non sono un aumento, il saldo è in equilibrio, non c’è maggiore
spesa. Probabilmente lo abbiamo scritto male. I 300 mila euro sul
fondo rischi per l’Aass, sono giustificati. L’azienda fornisce dei
servizi alle utenze e purtroppo ci sono situazioni di difficoltà a
riscuotere questi crediti. E’ buona regola contabile iscrivere queste
a fondo rischi per eventuali inadempienze dei clienti. Sul tetto dei
300 mila euro, c’è chi dice che è stato disatteso il Consiglio. In
effetti il Consiglio aveva deciso di accoglierlo, ma ha anche
approvato ultimamente un altro Odg che dice che dobbiamo reperire
figure di livello internazionale ai vertici di Bcsm. Ciò mal si
concilia con il tetto dei 300 mila euro. Non è stato disatteso
quindi quanto deciso dal Consiglio.
Il bilancio del Consuntivo è
in positivo ma non sono venuto qui in pompa magna, è chiaro che la
situazione è migliorata. Nessuno non può dire che passare da
disavanzo a avanzo non sia positivo. Come nessuno può dire che i
problemi siano finiti. Servono risorse per fare investimenti e far
muovere la nostra economia. Andiamo a modificare l’articolo 66 della
Finanziaria, allora il governo aveva sottolineato che con certi
criteri il sistema bancario avrebbe usato quell’articolo, ma da
gennaio ad oggi non sono state fatte queste transazioni. Vogliamo
dare modo alle banche di potere ripulire i propri bilanci da quella
che è l’attività ordinaria, che può dare evidenza della loro
attività, a quella che è la gestione dei crediti dubbi, e di
poterli separare e fare confluire in appositi veicoli di gestione. In
altre giurisdizioni, dove il sistema fiscale è più forte, certe
operazioni sono quasi a costo zero. Non capisco perché in un momento
difficile per questo comparto non si possa aderire alla richiesta di
separazioni dei patrimoni e crediti in pancia alle banche.
Qualcuno
vuole i ‘dati reali’ da Cassa. Credo che i dati che sono stati
forniti siano totalmente reali. Ci sono bilanci approvati da Cda,
collegio sindacale, società di revisione, andare a dire che non sono
reali credo sia un ragionamento capziosi. Gli interventi si sono
soffermati sull’emissione di titoli obbligazionari per Carisp.
L’aumento del debito però non è di 102 mln, ma di 70 mln. I 32 mln
già sono debito, è solo una conversione. Rispetto i 40 mln per
Carisp, credo che se l’iniezione di liquidità, invece che lo Stato,
lo pagasse un esterno, gli interessi poi li pagherebbero all’esterno.
Ma soprattutto, se non lo Stato, che ha già un investimento notevole
in Cassa, qualcun altro ha interesse sicuro a mettere un piede dentro
a Cassa, che in questo momento è un bocconcino appetibile, con poca
spesa porta buona resa. E in breve, visto che avrà utili già dal
2017. Credo che la scelta del governo sia giusta proprio a tutela del
suo investimento all’interno di Cassa. Le problematiche di proprietà
e governance si possono affrontare a livello politico, ci si può
confrontare”.

Odg
su Cassa di Risparmio presentato da Ca-Upr/respinto con 33 voti
contrari e 20 a favore.
Andrea
Zafferani, C10:

Mi limito a leggere l’Odg, visto che in comma Comunicazioni non è
stato letto. La dichiarazione di voto è ovvia. Lo leggo: ‘
Il
Consiglio Grande e Generale, in considerazione del significativo
intervento pubblico attuato negli ultimi anni a sostegno della Cassa
di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A, (…) delibera di:
1. chiedere alla Banca Centrale della Repubblica di San Marino una
relazione sulla situazione economico-patrimoniale della Cassa di
Risparmio degli ultimi 3 anni in cui siano contenute ogni eventuale
considerazioni in merito a aumenti di capitale o operazioni
patrimoniali che possono riguardare l’istituto; 2. tenere nel mese
di ottobre 2015 un’audizione del Coordinamento della Vigilanza
della Banca Centrale della Repubblica di San Marino presso la
Commissione – Finanze bilancio e programmazione; artigianato;
industria; commercio; turismo; servizi; trasporti e
telecomunicazioni; lavoro e cooperazione riunita in seduta segreta in
cui esaminare la relazione citata nel punto 1.
Il Consiglio Grande
e Generale, per dare compiuta attuazione alle indicazioni del Fondo
Monetario Internazionale, già espresse nel corso delle missioni
periodiche nel 2014 e 2015 da mandato al Congresso di Stato di
predisporre gli interventi normativi e operativi affinché l’assetto
societario della società Cassa di Risparmio della Repubblica di San
Marino S.p.A. risponda alle quote di proprietà dei singoli soci;
intervenire nell’assemblea dei soci della Cassa di Risparmio della
Repubblica di San Marino S.p.A. affinché la governance dell’istituto
sia adeguata alle esigenze di ristrutturazione e rilancio
dell’istituto di credito secondo le linee già espresse dal Fondo
Monetario Internazionale”.

San
Marino, 9 Ottobre 2015/02

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