Consultazione referendaria: indicazioni in materia di propaganda. Segreteria Affari Interni

Consultazione referendaria: indicazioni in materia di propaganda. Segreteria Affari Interni

San Marino, 30 aprile 2016/1715d.F.R.

COMUNICATO STAMPA

La Segreteria di Stato per gli Affari Interni, in vista dello svolgimento della prossima consultazione referendaria, fissata per il giorno di domenica 15 maggio 2016, ritiene opportuno rammentare e precisare le seguenti indicazioni in materia di propaganda referendaria così come prescritte dalla normativa vigente.

Ai referendum di cui ai Decreti Reggenziali 3 marzo 2016 n.25, n. 26, n. 27 e n. 28, è applicabile la disciplina prevista nella Legge Qualificata 29 maggio 2013 n.1 “Del referendum e dell’iniziativa legislativa popolare” e successive modifiche. 

La citata legge 1/2013 all’art. 15 “Campagna referendaria”, comma 1, fissa la durata della campagna referendaria in quindici giorni, pertanto la campagna referendaria, dovendo cessare alle ore 24.00 del secondo giorno antecedente a quello del referendum, si apre venerdì 29aprile 2016 e termina entro le ore 24,00 di venerdì 13maggio 2016. 

Prima e dopo il termine di cui sopra è quindi vietata ogni forma di propaganda referendaria con qualsiasi mezzo la stessa sia attuata. Si porta a conoscenza che, a chi svolge qualsiasi attività di propaganda prima dell’apertura e dopo della chiusura della campagna referendaria ed a chi impedisce e turba una riunione di propaganda, si applica la pena disposta dall’articolo 398 del Codice Penale (art.10, comma 3 Legge 14 marzo 1997 n.36).

Si rappresenta, inoltre, che l’affissione del materiale di propaganda può avvenire solo negli appositi spazi stabiliti dalla Commissione Elettorale, attraverso tabelloni collocati nei singoli Castelli. Di conseguenza è vietata l’affissione o l’esposizione di materiale di propaganda in qualsiasi altro spazio che non sia quello assegnato dalla Commissione Elettorale.

Pertanto solo a far data dal 29aprile 2016 sono permessi l’affissione e l’esposizione di manifesti o altri stampati, le riunioni, i comizi e le trasmissioni radiofoniche e televisive di propaganda per la prossima consultazione referendaria.

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