L’informazione di San Marino
Gli affari in comune di Stolfi e Podeschi e gli interessi in immobili all’Azzurro
Nelle audizioni di due testimoni le partecipazioni più o meno occulte nelle società Sogesam e La Spiaggia. Per gli inquirenti, attraverso queste società, venne nascosto, reinvestito e distribuito il denaro sporco della contestata associazione a delinquere
Antonio Fabbri
Tra gli interrogatori della tangentopoli sammarinese-conto Mazzini il cui processo si aprirà il prossimo 19 ottobre al Kursaal, alcuni tra i più recenti sono dell’aprile di quest’anno, poco prima, cioè del decreto di rinvio a giudizio che reca la data di deposito del 12 maggio.
Circa un mese prima, nell’intento di tracciare un quadro della moltitudine di affari legati, direttamente o indirettamente, a Fiorenzo Stolfi e Claudio Podeschi, i magistrati interrogano in qualità di testimoni due soci degli ex Segretari di Stato, Angelo Vicini e Corrado Maiani. Dalle testimonianze dei due emerge ancora una volta un quadro di intrecci politico affaristici, partecipazioni attraverso prestanome, anomalie nei versamenti di quote. Testimonianze importanti per capire il quadro di influenze che avevano, e molto probabilmente hanno ancora, i due ex politici. In particolare nelle audizioni dei testimoni si parla della Sogesam e de La Spiaggia, che, riporta il capo di imputazione, erano state “costituite e gestite per occultare, reinvestire e ridistribuire i proventi criminosi”.
L’audizione di Vicini
Angelo Vicini, già presidente
del Cons e amministratore di Titan
Strade, viene sentito in qualità
di testimone dai commissari
della legge inquirenti, Alberto
Buriani e Antonella Volpinari, il
20 aprile 2015.
“Sono socio della Sogesam
s.r.I. La società in questione
è proprietaria di unità immobiliari
all’interno del Centro
Commerciale Azzurro. Alcuni
dei locali in questione sono
sede di un ristorante pizzeria.
Della Sogesam erano soci, tra
gli altri, Claudio Podeschi e
Fiorenzo Stolfi. Gli immobili
dell’Azzurro erano oggetto di un contratto di locazione finanziaria
con la Carifin. Le rate del
leasing venivano pagate in gran
parte con il ricavato dell’affitto
della pizzeria”.
La pizzeria è stata poi chiusa.
“Io ho cercato di pagare alcune
rate – aggiunge Vicini – ma
poi non sono più riuscito. Ho
comunicato la mia impossibilità
all’amministratore di Sogesam,
Corrado Maiani. Mi risulta che
Maiani stia ancora pagando le
rate del leasing”.
La società “La Spiaggia”
Vicini parla anche di un’altra società,
legata al famoso immobile
di Miramare di Stolfi. In questa
società c’era anche Germano De
Biagi.
“Sono stato socio anche di una
società italiana, La Spiaggia
s.r.l., che era proprietaria di un
immobile a Miramare. Tra i soci
vi era anche Fiorenzo Stolfi.
Inoltre era socio Germano De
Biagi tramite una sua società,
mi pare la Sefi”.
Ma perché queste due srl errano
state costituite. Lo spiega
sempre Vicini: “Entrambe le
società, Sogesam e La Spiaggia,
erano state costituite per la
gestione di immobili. Io sono diventato
socio in ragione del mio
ruolo in seno alla Titan Strade.
Questa società ha partecipato
alla realizzazione dell’Azzurro e alla ristrutturazione dell’immobile
di Miramare. Di qui il mio
coinvolgimento nelle società
Sogesam e La Spiaggia. Anche
Domenico Crescentini, Sergio
De Angelis, Corrado Maiani
sono soci della Titan Strade,
che era altresì partecipata
da una società riconducibile
a Germano De Biagi”. Stolfi
e Podeschi erano però due
soci che non si partecipavano
troppo. “Per quanto ne so – dice
Vicini -Claudio Podeschi e Fiorenzo
Stolfi non partecipavano
alle assemblee. Io non li ho mai
visti”.
L’audizione di Maiani
Sempre il 20 aprile 2015
compare davanti ai magistrati,
in qualit’ di testimone, Corrado
Maiani, anche lui socio di
Podeschi e Stolfi in Sogesam
e, dietro domanda dei commissari
della legge, spiega come i
due fossero soci per interposta
persona. “Claudio Podeschi e
Fiorenzo Stolfi sono stati soci
di Sogesam. La loro partecipazione
non era diretta ma
tramite me e tramite Germano
De Biagi. Nel periodo iniziale
pagavano la loro quota, ma
successivamente non hanno più
pagato. La società era utilizzatrice
di un immobile adibito a
pizzeria, all’interno del Centro
Commerciale Azzurro. Ci
sono anche altri locali per una
superficie di 700-800 metri quadrati.
Con l’affitto della pizzerie
si riusciva a fronteggiare parte
dei canoni del leasing. Tuttavia i
ritardi nel pagamento dell’affitto
e alcune vicissitudini di quel
contratto hanno fatto si che io
mi sia trovato a dover pagare
anche le quote degli altri soci.
Pago 10.000 euro al mese e gli
altri soci non pagano”. Una
bella cifra, tanto che Maiani si
lamenta di come i “soci occulti”
rimandassero sempre il pagamento.
Le riunioni e il mancato
pagamento delle quote
Maiani dunque rileva che i due
uomini politici erano sempre
a qualche riunione quando
sollecitava loro il versamento di
quanto dovuto: “Come ho già
detto Claudio Podeschi e Fiorenzo
Stolfi avevano difficoltà a
pagare. Dicevano di essere sempre
in qualche riunione quando
io li chiamavo per sollecitare e
poi, quando era ora di versare
i soldi, dicevano che avrebbero
provveduto più avanti.
Il risultato era che io dovevo
pagare per loro”. Maiani dà poi
conto, a domanda dei magistrati,
della sua partecipazione in
Titan Strade: “Sono anche socio
della Titan Strade unitamente
a Angelo Vicini, Domenico
Crescentini, Sergio De Angelis
e Germano De Biagi. Anche in
questo caso De Biagi partecipa
tramite una società”.
Di nuovo La Spiaggia
La partecipazione che interessa
di più gli inquirenti, tuttavia,
è quella ne “La Spiaggia”, annoverata
nel decreto di rinvio a
giudizio tra le persone giuridiche
attraverso le quali, secondo
l’accusa, venivano fatti girare
i denari ritenuti di provenienza
illecita. “Sono stato anche
socio e amministratore della
Spiaggia. Quest’ultima società
è attualmente in liquidazione.
Sono stato il liquidatore.
Della Spiaggia sono soci anche
Fiorenzo Stolfi, Angelo Vicini,
Domenico Crescentini e Sergio
De Angelis. Germano De Biagi
partecipa tramite la Sefi”.
I due testimoni, insomma, fanno
il quadro delle partecipazioni e,
di fatto, degli affari in comune
che avevano Stolfi e Podeschi
in società che, per l’accusa,
erano il veicolo, in particolare in
ambito immobiliare, del denaro
ritenuto illecito.