Il Resto del Carlino San Marino, Mafia Capitale: I soldi dei boss romani nascosti sul Titano, Fidens Project Finance

Il Resto del Carlino San Marino, Mafia Capitale: I soldi dei boss romani nascosti sul Titano, Fidens Project Finance

Il Resto del Carlino San Marino

I soldi dei boss romani nascosti sul Titano

Mafia Capitale, uno dei personaggi chiave dell’inchiesta aveva un conto a San Marino

L’inchiesta ‘Mafia Capitale’ torna ad intrecciarsi con il Titano. Questa volta al centro dell’attenzione sulla strada che da Roma porta a San Marino c’è Salvatore Buzzi, personaggio chiave nell’inchiesta romana, re delle coop e braccio destro di Massimo Carminati. Buzzi e sua moglie Silvana Costantini, dal 2001 al 2006, secondo gli inquirenti, sembra avessero rapporti piuttosto stretti con una banca di San Marino. Prima una cassetta di sicurezza, poi libretti al portatore e ancora conti correnti, uno cointestato a moglie e marito. All’apertura del libretto al portatore è la signora Costantini a versare 400 milioni delle vecchie lire, secondo quanto ricostruito dalla banca sulla girandola di operazioni effettuate, ed è quasi sempre lei, fino al 2006, anno di chiusura dei conti, a prelevare e versare il denaro. Centinaia di milioni di lire, poi euro e sempre contanti che finivano in Repubblica. La provenienza del denaro portato all’estero è tutt’altro che chiara. Due le ipotesi avanzate: la prima è che si trattasse di fondi neri, l’altra è che lo stesso Buzzi gestisse denaro altrui. I tentacoli dei boss romani arrivano così nuovamente a San Marino. Proprio come era successo nel dicembre dello scorso anno. Allora a finire sotto la lente era stata la finanziaria Fidens Project Finance. A legare il nome della Repubblica all’inchiesta romana era Filippo De Angelis, presidente della stessa finanziaria fino al 14 febbraio del 2011. I boss chiamavano De Angelis ‘il banchiere’ per le sue capacità di muoversi tra le fiduciarie sammarinesi. Un ruolo strategico per gli investimenti dell’organizzazione. De Angelis sarebbe stato in contatto con Fabrizio Testa, uomo di Carminati, personaggio centrale nell’inchiesta italiana. Testa era delegato ai rapporti con la politica romana. La Fidens Project Finance dal 13 febbraio 2014 è in liquidazione coatta amministrativa. Prima del commissariamento la finanziaria era presieduta da Barbara Bartolini. In passato era stata oggetto di numerose segnalazioni da parte dell’Ufficio di informazione finanziaria di Banca d’Italia. In Repubblica dal 2010 in poi sarebbero state avviate almeno tre istruttorie che però, almeno fino al dicembre scorso, non erano ancora culminate in rinvii a giudizio. La figura che collega le due indagini parallele sarebbe sempre De Angelis, presidente della finanziaria fino al 2011.

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