Lo strano comportamento di BankItalia in Re Nero su Forlì e San Marino

Lo strano comportamento di BankItalia in Re Nero su Forlì e San Marino

Dalle intercettazioni sui telefoni della Banca di Credito e Risparmio di Romagna, risulta che ispettori di BankItalia hanno preavvertito il loro arrivo così si sono potute far sparire ‘tutte le carte che provavano i rapporti tra la Bcrr di Forlì e l’Asset di San Marino‘. Addirittura si sono avute due ore in più rispetto al tempo inizialmente indicato, così che Tristano Zanelli ha avuto anche il tempo di avvertire – e rassicurare – il direttore di Asset Banca, Barbara Tabarrini.
Anche sul versante sammarinese dell’inchiesta portata avanti dal procuratore Fabio Di Vizio e dal giudice per le indagini preliminari Rita Chierici, non tutto sembra essere filato per il meglio. Lo mette in luce Il Sole 24Ore, ricordando che nella Banca Centrale della Repubblica di San Marino è presente nel Coordinamento della Vigilanza Stefano Caringi, arrivato a San Marino nelle fasi iniziali dello scandalo della
Banca del Titano.
Caringi, ex ispettore della Banca d’Italia, viene descritto come uomo di grande esperienza.
Scrive detto giornale: ‘ La Banca di Credito e Risparmio di Romagna era da tempo finita nel mirino della Banca d’Italia che vi aveva tenuto nell’ottobre scorso una ispezione conclusasi da poco. La presenza all’interno dell’organigramma della Banca Centrale di San Marino di un ex uomo della Banca d’Italia come l’ispettore Stefano Caringi, rende difficile pensare che tra i due organi di controllo non vi sia stato alcun contatto dopo le verifiche. Ecco perché ha stupito gli osservatori la sorpresa mostrata dalla vigilanza bancaria del Titano al precipitare degli eventi‘.

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