Conti svizzeri, una delegazione di Berna a Roma. Corriere della Sera

Conti svizzeri, una delegazione di Berna a Roma. Corriere della Sera

Corriere della Sera

 

Sussurri & Grida – Conti svizzeri, una delegazione di Berna a Roma________________________________________
 L’occasione per rompere il ghiaccio dopo mesi di polemiche verbali a distanza si presenterà domani a Roma: a Palazzo Madama la commissione finanze del Senato incontrerà una delegazione di parlamentari svizzeri. Sarà il contesto per cominciare a parlare delle questioni fiscali che hanno raffreddato i rapporti tra i due stati e soprattutto per valutare se anche l’Italia potrà sottoscrivere l’accordo sui capitali esteri depositati nelle banche elvetiche già firmato da Germania e Gran Bretagna. A partire dall’inizio di agosto le diplomazie politiche, dell’una e dell’altra parte, si sono mosse per aprire la strada a questo traguardo. L’Italia potrebbe incamerare, grazie all’accordo, non meno di 2 miliardi l’anno, la Svizzera verrebbe tolta dalla «black list» dei paradisi fiscali in cui Tremonti continua a mantenerla ma vedrebbe nel contempo salvaguardato il fortino del segreto bancario; la «traccia» dell’accordo prevede infatti che le banche elvetiche gireranno sì all’Italia il prelievo sui depositi bancari ma manterranno l’anonimato sui titolari dei conti. Si può fare? La strada è considerata lunga e non sarà certo l’incontro di domani a risolvere tutto. Anche perché l’ordine del giorno ufficiale dell’incontro è molto ampio: si parlerà di accordi di doppia imposizione, di lavoro frontaliero ma inevitabile che il colloquio finirà per toccare anche l’export di capitali e la trasparenza dei depositi elvetici. Il dialogo a questo proposito è fermo da tempo e anzi ha provocato una certa irritazione in Svizzera una telefonata intercorsa qualche giorno fa tra il leader della Lega Ticinese Giuliano Bignasca (protagonista degli attacchi più aspri all’Italia) e Giulio Tremonti. Da Berna tuttavia giungono segnali distensivi: a guidare la delegazione elvetica sarà infatti Dick Marty, parlamentare del partito popolare democratico, esperto di questioni finanziarie e non certo considerato un «falco». Marty viene oltretutto dal Canton Ticino e proprio la regione svizzera di lingua italiana è quella più sotto pressione a causa delle tensioni degli ultimi mesi.

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