Continuità e Innovazione, Citta’: Fosso di Canepa, mulini e parco museo dell’acqua

Continuità e Innovazione, Citta’: Fosso di Canepa, mulini e parco museo dell’acqua

Per chi non potrà essere presente all’aperitivo conclusivo della lista Continuità e Innovazione organizzato per il giorno 27 novembre dalle ore 18:00 nei bar Torretta e Giulietti sul piazzale lo Stradone in Città, vogliamo riassumere un progetto per noi molto importante.

I mulini del fosso di Canepa sono un esempio di archeologia industriale e servivano la città per tutti i tipi di produzione dell’epoca. Ubicati a breve distanza, i sei mulini collaboravano e si passavano agilmente l’acqua, da monte a valle. I primi tre attingevano l’acqua direttamente dal fosso, gli ultimi la ricevevano dalle opere di canalizzazione. Un sistema eccezionale ed unico in tutta la valle del Marecchia. I mulini sono stati oggetto di predazione e la zona è molto delicata ed è per questo si deve intervenire prima che non ve ne sia più la possibilità.

Risale all’inizio del nuovo millennio il progetto del Parco Museo dell’Acqua, un intervento per il restauro dei mulini colti all’interno del loro paesaggio. Un primo intervento ha interessato la messa in sicurezza del secondo mulino a monte (il Bottaccione), nascosto sotto la vegetazione in assenza totale di coperture. E’ stato anche rispristinato l’antico sentiero che collega la chiesa di Ca’ Centino agli ultimi due mulini a valle. Ma la natura a poco a poco si è ripresa il sentiero ed il progetto è stato accantonato. Anche il secondo mulino è stato chiuso e non è più visitabile ed ad oggi i mulini sono recintati affinché nessuno possa entrarvi per paure di crolli o cedimenti.

La lista Continuità e Innovazione vuole portare avanti il progetto del Parco Museo dell’Acqua e vuole realizzare a) infrastrutture necessarie alla percorribilità dei sentieri e alla visione complessiva del Parco, b) servizi pubblici, c) uno spazio informativo ed un punto di ristoro.

Il fosso di Canepa è una gola sinuosa che scava il suo percorso direttamente sulla roccia, accompagnato da cascate lungo tutto il corso d’acqua. Rappresenta un patrimonio unico e irripetibile che deve essere valorizzato e tutelato. Luogo quasi incontaminato e meta di notevole interesse di cui molti, fra turisti e sammarinesi, potrebbero godere.

Purtroppo il completo stato di abbandono ha fatto sì che alla bellezza della natura e della storia si sostituissero gli scarichi fognari e invenzioni nostrane per il rifornimento abusivo di acqua. Addirittura, il pompaggio dell’acqua dal bacino della cascatella e nei periodi di siccità rischia di lasciare a secco il fiume.

Oggi la fogna non è più in uso ma rimangono i tubi che la componevano. Il recupero di questo materiale potrebbe essere un primo intervento per ridare il giusto valore a tale luogo. 

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