Dal Ministero dell’Ambiente arriva un’importante conferma dell’interesse nei confronti del Contratto di fiume Rimini Valmarecchia “Mutual Heritage – ripartiamo dall’acqua”.
A riferirlo è il deputato PD riminese Emma Petitti, che sta lavorando con il Ministero sul progetto.
“La proposta avanzata in occasione della visita del sottosegretario Velo il 5 aprile scorso a Verucchio è stata di attivare una collaborazione per far sì che il contratto di fiume Marecchia possa rappresentare un’esperienza di rilievo nazionale, viste le tematiche della tutela e valorizzazione delle acque e dei territori fluviali – spiega Petitti -.
Il ministero ha assicurato ampio interesse a collaborare al progetto, riconoscendone la valenza e manifestando disponibilità a sostenerlo. Si tratta di una conferma importante del lavoro svolto nel nostro territorio per dare continuità al Piano strategico insieme a tutte le amministrazioni della Valmarecchia, un segnale positivo che dobbiamo andare avanti in questa direzione”.
“Il contratto di fiume Rimini-Valmarecchia rappresenta un’esperienza sicuramente interessante, che merita di essere seguita da vicino dal Ministero dell’Ambiente”, ha affermato Sivia Velo, sottosegretario all’Ambiente in riferimento a l piano “Mutual heritage – Ripartiamo dall’acqua”.
“Il progetto – continua il sottosegretario Velo – potrà essere ricompreso anche nelle iniziative del Tavolo nazionale dei contratti di fiume e in altre iniziative su tematiche legate alla tutela delle acque e alla difesa del suolo. Assieme alla Direzione Generale Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche del Ministero nelle prossime settimane avremo senza dubbio occasione di approfondire possibili modalità di supporto e di collaborazione per implementare il Contratto di fiume”.
L’iniziativa prevede l’attuazione di un piano di lavoro, così come previsto dal protocollo sottoscritto nel novembre scorso, che dovrà portare nel 2015 alla sottoscrizione del Contratto di fiume vero e proprio fra tutti i Comuni della Valmarecchia. Tra le ipotesi vi è anche quella di sviluppare un progetto sperimentale sull’utilizzo di strumenti premiali come, ad esempio, i pagamenti per i servizi ecosistemici (Pes) in grado di coniugare valori ecologici ed economici.