Convenzione ONU-Disabilità, siamo fermi al palo?

Convenzione ONU-Disabilità, siamo fermi al palo?

Giusto poche ore fa è terminata a New York, all’ONU, la Conferenza degli Stati firmatari la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, la seconda dalla sua approvazione. San Marino, tra i primi al mondo, ha ratificato in Consiglio Grande e Generale questo Testo ed anche il suo relativo Protocollo Opzionale il 29 Gennaio 2008 (precedente Governo).

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, oltre ad essere il primo Trattato ONU sui Diritti Umani del nuovo millennio, rappresenta per molti Paesi, quindi anche per San Marino, una vera e propria Normativa Internazionale, alla quale gli Stati Parte, devono ottemperare adeguando la propria legislazione interna.

Ebbene, nonostante le rassicurazioni del Segretario Podeschi contenute nella risposta ad una mia Interrogazione che presentai esattamente un anno dopo tale ratifica, ad oggi questo Governo, oltre a non aver ancora provveduto a conformarsi, non ha assunto la benché minima iniziativa per rendere edotta la cittadinanza sui contenuti, le novità, e le opportunità contenute nella Convenzione (persino il sito internet della Segreteria alla Sanità è “spento” da diversi mesi, per rinnovo mi dicono…) e allora, sappiamo di che cosa hanno discusso a New York? ne era al corrente il Governo?, se si, ha dato disposizioni ai nostri validi e sempre disponibili funzionari della Missione?, sta dando attuazione a quanto previsto all’art. 33 “Applicazione a livello nazionale e monitoraggio” ed al successivo art. 35 che prevede la presentazione del primo Rapporto dettagliato sulle misure adottate ed i progressi conseguiti? Mi chiedo cosa sia stato fatto sino ad oggi. Perchè non sono state ancora coinvolte le Associazioni? L’Associazione di volontariato che presiedo (provo un certo imbarazzo e disagio a citarla, ma non è che di professione faccio l’handicappato voglio dire…), ha cercato nel suo piccolo di far conoscere alla cittadinanza la Convenzione realizzando un opuscolo che ha poi distribuito, ed inoltre, assieme ad altre Associazioni sammarinesi, ha organizzato un Convegno apposito lo scorso anno.

La Convenzione ed il relativo Protocollo facoltativo, dice Podeschi “richiedono un enorme sforzo di rinnovamento legislativo e di adeguamento dei servizi e delle infrastrutture”: quindi mi chiedo, c’è una questione di risorse economiche (sarà per questo che la gente non deve sapere?) e se lo diceva allora, figuriamoci oggi con il deficit Finanziario che tra pochi mesi ci appresteremo a discutere nell’ambito della Legge di Bilancio, ci ritroveremo ancora una volta a conteggiare pannoloni e cateteri ad appannaggio di ciascuna persona disabile?

Nella risposta del Segretario di Stato alla mia Interrogazione del 29 Gennaio, oltre ai soliti concetti astratti ed aleatori, venivano confermati una serie di impegni e azioni conseguenti che ad oggi, sono puntualmente disattesi (faccio presente inoltre che il 23 Aprile us il Consiglio Grande e Generale ha approvato un ODG con ulteriori impegni piuttosto precisi in questo ambito e tempistiche, ancora una volta già superate).

Occorre soprattutto da parte del Governo, la volontà di fare le cose e di investire per la tutela dei DIRITTI ben esplicitati nella Convenzione delle Nazioni Unite, questo Governo ce l’ha? I Progetti per la Vita Indipendente, la Legge Quadro, la Tutela Giudiziaria, l’ICF, i contributi e sostegni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per l’Autonomia, per l’acquisto degli ausili, per l’assistenza, per il lavoro, per la scuola, la programmazione in questo ambito contenuta nel Piano Socio Sanitario…a che punto siamo? Che cosa è stato fatto di concreto?

La risposta di Podeschi termina con una citazione di Libor Stloukal, un esperto FAO di politiche demografiche, che avrebbe affermato “Nonostante i loro handicap, la stragrande maggioranza delle persone disabili ha sia la capacità che le motivazioni per contribuire al benessere delle proprie famiglie e dell’intera Comunità”.

Io questo esperto non lo conosco, e penso invece che la stragrande maggioranza delle persone disabili, abbia non poche difficoltà a reagire e realizzarsi durante la loro Esistenza, specie in quelle Comunità dove il compatimento ha spesso la meglio rispetto anche ad un semplice aiuto.

Mirko Tomassoni

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