Corriere del Veneto, Davide Tamiello. Il consulente Voltazza inguaia Baita

Corriere del Veneto, Davide Tamiello. Il consulente Voltazza inguaia Baita

Corriere del Veneto

L’INCHIESTA SULLA MANTOVANI

Il consulente inguaia Baita
«Altri 2 milioni di fondi neri»

Il ragionier Voltazza potrebbe diventare una figura chiave per l’intera vicenda. Interrogatorio fiume, nuove cartiere e nuovi indagati 

VENEZIA – Altri milioni. Altre società cartiere. Altri indagati. Durante le sei ore di interrogatorio di mercoledì Mirco Voltazza, l’imprenditore padovano che si era spontaneamente costituito dagli uomini della Finanza di Mestre, ha consegnato nelle mani del pubblico ministero Stefano Ancilotto gli elementi necessari per poter aprire un nuovo filone dell’inchiesta sulla frode fiscale e i fondi neri della Mantovani Spa. Voltazza ha raccontato al sostituto procuratore di essersi presentato da Piergiorgio Baita, amministratore delegato e presidente della società leader nel campo delle costruzioni, chiedendo lavoro. Baita lo avrebbe assunto come consulente, facendogli però sapere in un secondo momento che quello che voleva da lui, in realtà, era che gli procurasse società satellite in grado di emettere altre fatture false per altri fondi neri. In quel momento, infatti, la guardia di finanza aveva già cominciato a indagare sulla Bmc Broker, la società presieduta da Walter Colombelli, e il presidente aveva bisogno di nuove cartiere.

Così, il ragioniere si era messo alla caccia di nuove ditte compiacenti in grado di contribuire al «sistema Baita». E Voltazza, in effetti, ci sapeva fare. Perché nei pochi mesi in cui aveva collaborato con l’ex ad di Mantovani, era riuscito a fargli ottenere un paio di milioni di euro. Quando, però, gli era stata notificata quella condanna definitiva a un anno e mezzo di prigione per peculato, ricettazione e calunnia, Voltazza aveva deciso di andarsene. «Mi hanno suggerito di sparire all’estero», ha spiegato al pubblico ministero, senza specificare però, almeno in questa fase, i nomi di questi influenti consiglieri. Quattro mesi e dodici giorni di latitanza, tra la Croazia e altri paesi, in cui Voltazza si è sottratto alla cattura. Venuto a conoscenza dell’arresto di Baita, l’imprenditore ha deciso di farsi vivo, di consegnarsi e di parlare. Smentita totalmente, invece, l’ipotesi che il ragioniere dovesse fare il lavoro sporco della cricca, oliando i sistemi burocratici e corrompendo giudici, uomini della Finanza, funzionari dell’agenzia delle entrate e giudici. Il suo ruolo, a quanto pare, era quello del procacciatore di cartiere. Ancilotto, affiancato ora dal collega Stefano Buccini, aprirà dunque un nuovo capitolo dell’inchiesta. Nuovi interrogatori, nuove perquisizioni, ma soprattutto nuovi indagati per allargare il raggio del giro di fondi neri.

Materiale che, con ogni probabilità, potrà tornare utile anche oggi: la testimonianza di Voltazza andrà ad aggiungersi alle altre prove raccolte in questi ultimi dieci giorni dal pm in vista del riesame di Baita. Questa mattina, infatti, il tribunale veneziano deciderà se scarcerare l’ex ad di Mantovani o se mantenere la custodia cautelare in carcere. Voltazza, invece, in carcere ci è finito mercoledì sera, al termine dell’interrogatorio, per scontare la propria condanna. «Si trova in isolamento – spiega il suo avvocato, Michele Pergola – non per motivi restrittivi particolari, ma per richiesta del mio cliente. Pensa di essere in pericolo e teme per l’incolumità della sua famiglia». Sulla situazione dell’imprenditore latitante, il suo difensore specifica che all’inizio, il rapporto con il leader della Mantovani aveva avuto finalità del tutto lecite. «In principio si era presentato da Baita come consulente professionale, gli forniva brevetti ambientali a cui la Mantovani si affidava. Nulla di illegale quindi. Poi è arrivato il resto». Ora che l’inchiesta verrà allargata, però, l’avvocato ha una certezza. «Voltazza è un personaggio che sicuramente avrà un ruolo fondamentale per l’intera vicenda giudiziaria». Intanto, oggi, il consiglio d’amministrazione della Mantovani nominerà il nuovo amministratore delegato e presidente della società. Tra i favoriti a succedere alla presidenza che fu di Baita pare ci sia Giampaolo Chiarotto, figlio del proprietario e fondatore della storica ditta di costruzioni. Ma l’uomo chiave sarà il nuovo amministratore delegato.

Davide Tamiello

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