CORRIERE DELLA SERA
MARIO SENSINI
Le indagini Mille controlli internazionali negli ultimi otto mesi
II giallo dei 4 mila residenti che San Marino non trova
Beni degli italiani all’estero, scoperti evasori per 4miliardi.
I vertici della Finanza
«La lotta a chi nasconde capitali oltre frontiera è il nostro obiettivo prioritario. Gli altri Paesi collaborano »
«Le prime indicazioni sono state trasferite alle nostre strutture sul territorio che stanno facendo le verifiche». La Guardia di Finanza lavora già a pieno ritmo sugli elenchi dei contribuenti italiani che hanno beni all’estero. «Sono liste grezze sulle quali deve essere fatto un filtraggio meticoloso e che richiede tempo. Ma le stiamo sfruttando ampiamente e qualche indicazione utile è già venuta fuori» confermano dal Comando Generale delle Fiamme Gialle, mentre gli 007 dell’Agenzia delle Entrate stanno cercando in questi stessi giorni di venire a capo del mistero dei cittadini italiani che risultano residenti a San Marino, ma che nella Repubblica del Titano nessuno conosce. Gli elenchi dei nominativi oggetto delle indagini della Finanza, trasmessi a Roma da alcune capitali europee e dagli Stati Uniti, riguarderebbero soprattutto beni immobili, ma anche società e partecipazioni. E sono frutto di una collaborazione, su base di reciprocità, che dall’inizio di quest’anno, insieme alla campagna avviata dal G8 e dall’Ocse contro i paradisi fiscali, ha avuto, sottolinea la Guardia di Finanza, «un impulso notevolissimo».
«Sulle cinquemila verifiche che abbiamo in corso in questo momento, più di mille riguardano l’evasione fiscale internazionale» spiegano i vertici dell’Arma, ricordando che da gennaio a oggi, da questo fronte, è emerso un imponibile non dichiarato per quasi 4 miliardi di euro. Patrimoni pari a circa un miliardo sono stati nascosti, e ora individuati, da contribuenti che avevano all’estero una residenza solo fittizia. Un miliardo e mezzo di imponibile è saltato fuori controllando i movimenti di capitale da e verso i Paesi a fiscalità privilegiata, e altrettanto deriva dagli accertamenti sulle imprese estere partecipate dai contribuenti italiani e mai dichiarate al fisco. «Oggi la lotta all’evasione internazionale è il nostro obiettivo prioritario e la cooperazione con gli altri Paesi si sta rivelando un’arma molto utile». Tanto che nei prossimi mesi, la rete degli esperti all’estero della Guardia di Finanza sarà notevolmente rafforzata. Sicuramente nel centro Europa e nel centro-sud America, mentre sarà riarticolata la presenza in Estremo Oriente.
Le liste degli immobili e delle società arrivate dai governi e dalle autorità straniere non sono tuttavia le uniche sulle quali si stanno facendo approfondimenti. La stessa Guardia di Finanza sta verificando la lista dei clienti italiani della banca svizzera Ubs (anticipata da Panorama e composta da 300 nomi), poi la cosiddetta «Lista Pessina» (l’avvocato svizzero specializzato nelle operazioni finanziarie con i centri off-shore arrestato a Malpensa con i nomi di 576 clienti italiani), e l’elenco dei 700 cittadini e società residenti a San Marino ma con domicilio fiscale presso il Consolato Generale della piccola repubblica a Rimini.
Nelle mani dell’Agenzia delle Entrate, invece, c’è elenco ben più corposo, di tutti i cittadini italiani residenti nel Titano messo a disposizione delle autorità italiane dal governo sammarinese. Secondo i dati dell’archivio Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, i nostri connazionali che hanno stabilito la propria «dimora abituale» nella Serenissima Repubblica sarebbero oltre 8 mila. Anche se i primi dati arrivati da San Marino sono assai diversi: secondo le autorità sammarinesi gli italiani residenti nel Titano non sarebbero, infatti, più di 4 mila.