Costa Concordia, San Marino. Non si hanno segnalazioni di sammarinesi a bordo. Aggiornamenti

Costa Concordia, San Marino. Non si hanno segnalazioni di sammarinesi a bordo. Aggiornamenti

Non si hanno segnalazioni da parte delle agenzie e delle autorità  della Repubblica di San Marino di cittadini sammarinesi a bordo della Costa Concordia, finita su una secca davanti all’isola del Giglio, nel Mar Tirreno.

 OGGI

Sono stati recuperati altri cinque cadaveri, di una donna e di quattro uomini, a bordo della Costa Concordia. Si trovavano nella parte di poppa sommersa della nave affondata venerdì notte, nei pressi di un punto di raccolta completamente sommerso, vicino a quello dove domenica erano stati recuperati il pensionato Giovanni Masia e lo spagnolo Guillermo Gual. Le cinque vittime sono persone tra i 50 e i 60 anni e indossano tutte i giubbotti salvagente. Lo ha annunciato ufficialmente il comandante della Guardia Costiera Filippo Marini. Le salme sono state recuperate e trasportate a Porto Santo Stefano. Sale così a 11 il bilancio dei morti accertati del naufragio.
Di conseguenza il bilancio ufficiale dei dispersi dopo il naufragio all’isola del Giglio scende a 24 persone
(Corriere della Sera, 17 gennaio ore 17,16)

I sommozzatori della Guardia Costiera hanno appena individuato nel relitto della
nave Concordia cinque cadaveri, 4 uomini e una donna. Ancora 23 dispersi
. (Rainews 24, 17 gennaio ore 17,00)

”Un’ora fa ho ricevuto il referto dalla Prefettura di Grosseto: i
mancanti all’appello sono 29, 4 membri dell’equipaggio e 25
passeggeri”. A dirlo nel corso della registrazione della puntata di
Porta a porta, in onda stasera, il comandante generale della Capitaneria
di porto-Guardia costiera, Marco Brusco. 
(ANSA, 16 gennaio 2012, 23:00)

Sono 16 le persone che mancano all’appello, di cui 12 tedeschi (Corriere della Sera, 16 gennaio 2012 ore 19,02)
Sale a sei il bilancio delle vittime accertate. I vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte alla ricerca dei dispersi, hanno ritrovato, a bordo della nave, il cadavere di un uomo. Il corpo era nel secondo ponte, in una parte non invasa dall’acqua. Aveva il giubbotto salvagente ed era un passeggero. Mancano all’appello più di dieci persone (Corriere della Sera, 16 gennaio 2012 ore 08,02)
Soccorritori cercano cabina per cabina 11 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio che mancano all’appello.(Rainews 24, 16 gennaio ore 04,50)
CHI MANCA ALL’APPELLO – A mancare all’appello, sono  ancora più di dieci persone. Prima che venissero avvistati dai sommozzatori i due cadaveri, il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, aveva parlato di 17 dispersi, «11 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio» di cui non si hanno notizie. Tra questi ci sono due riminesi (un uomo di circa 30 anni e la figlia di 5) e un anziano di origini sarde. Le due vittime avvistate dai sub si aggiungono alle tre già accertate sabato, e cioè due turisti francesi, Francis Serve e Jean-Pierre Micheaud, e un marinaio peruviano, Thomas Alberto Costiglia. (Corriere della Sera, 15 giugno 2011,  ore 22,15)
 
Sale a cinque il bilancio delle vittime accertate del naufragio della nave da crociera Costa Concordia di fronte all’isola del Giglio. I sommozzatori hanno infatti avvistato due cadaveri nella parte sommersa della nave. I corpi rintracciati dai sub apparterrebbero a due uomini anziani, che avevano addosso il giubbotto di salvataggio. Per rintracciare le persone che ancora mancano all’appello si lavora senza sosta. E non si fermano le indagini sull’accaduto. (Corriere della Sera, ore 18,48)
Individuati due cadaveri intrappolati nel relitto, due anziani con giubbotto salvagente (Rainews 24,   ore 16,20)
I dispersi scendono a 17 (Rainews 24,   ore 14,15)
I dispersi scendono a 34 (Rainews 24,   ore 11,40)
A mancare all’appello, dopo il salvataggio della coppia di coreani e l’individuazione del capo commissario di bordo, sono ora 38 persone. Mentre restano tre, due turisti francesi, Francis Serve e Jean-Pierre Micheaud, e un marinaio peruviano, Thomas Alberto Costiglia, i morti finora accertati. (Corriere della Sera, ore 11,15)
Altro superstite  individuato  sul ponte3 e raggiunto dai soccorritori, un commissario di bordo, Salvo Giampetroni  (Rainews 24,   ore 09,50)
Pare che siano stati avvertiti ‘rumori sul ponte3’, da parte dello stesso gruppo Saf  (Rainews 24,   ore 08,35)
I due sopravvissuti, due giovani coreani in viaggio di nozze,   sono stati tratti in salvo durante la notte dai  vigili del nucleo Saf (Speleo alpino fluviale). (Rainews 24, ore 05,50)
Trovate due persone vive a bordo (Rainews 24, 15 gennaio ore 0,25)
 
41 dispersi, fermati  comandante e primo ufficiale:  omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave mentre c’erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo. (Corriere della Sera,  venerdì 14 gennaio ore 22,22)
È di tre vittime e 67 feriti, di cui due in gravi condizioni, il primo bilancio ufficiale dell’incidente occorso venerdì sera alla nave da crociera Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all’Isola del Giglio. Si tratta di due turisti francesi e un uomo di origini peruviane, membro dell’equipaggio. (Corriere della Sera, ore 17,46)
La compagnia Costa Crociere ha reso noto la nazionalità e l’esatto numero passeggeri a bordo di Concordia. In tutto 3.216, per la maggioranza italiani (989), tedeschi (569), francesi (462), spagnoli (177), americani e croati (rispettivamente 129 e 127) e di altre 56 nazionalità. A questi vanno sommati i 1.013 membri dell’equipaggio, per un totale complessivo di 4.229 persone. (Corriere della Sera, ore 13,35).
È di tre vittime e 14 feriti, di cui due in gravi condizioni, il primo bilancio ufficiale dell’incidente occorso… e  50 dispersi (Corriere della Sera, ore 13,04).

Nella tarda mattinata di sabato, secondo i vigili del fuoco, non era ancora stato reso disponibile un elenco ufficiale delle persone presenti sulla Concordia, e di conseguenza non era possibile avere un conteggio certo del numero di dispersi. I soccorsi a bordo dell’imbarcazione ormai sdraiata su un fianco stavano ancora ispezionando tutti i locali alla ricerca di altre persone eventualmente rimaste all’interno. (Corriere della Sera, 14 gennaio  ore 11,23)

 


 

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