Covid, a San Marino multa di 1.500 euro per chi esce senza motivo

Covid, a San Marino multa di 1.500 euro per chi esce senza motivo

Il Governo di San Marino ha emesso in serata un nuovo decreto con misure ancora più dure per contrastare la diffusione del Coronavirus che sul Titano non si accenna ad arrestare.

I numeri diffusi oggi dall’ISS infatti parlano di 133 casi accertati e di contagi che continuano ad aumentare.

Nella nuova norma sono stati inseriti tutti i contenuti già presenti nel precedente decreto del 14 marzo con l’aggiunta di alcune novità.

Ad esempio viene vietato “ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio della Repubblica nonché all’interno dello stesso, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute o per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Inoltre “è vietato l’assembramento di persone in parchi, piazze e giardini pubblici”.

Inasprite le pene: “Le forze di polizia – riporta il decreto – sono deputate al controllo del rispetto di tali prescrizione la cui violazione è punita salvo che il fatto non costituisca diverso reato, per dolo o colpa, con l’arresto di primo grado o con la multa di cui all’articolo 84 del Codice Penale pari ad 1.000 euro e con una sanzione pecuniaria amministrativa da 500 euro ad euro 2.000 euro”.

Vengono inoltre “sospese le cerimonie Istituzionali ovvero potranno essere celebrate in misura ridotta a seguito di apposita deliberazione assunta dal Congresso di Stato”. Il riferimento è all’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti del 1° aprile che subirà certamente modifiche importanti al rigido protocollo. 

 

Confermata la chiusura della gran parte delle attività di commercio al dettaglio anche se viene ampliato l’elenco di chi può restare aperto. Si tratta dei punti vendita di prodotti per la sanificazione, di generi di alimentari per animali, delle farmacie veterinarie e dei punti vendita di sigarette elettroniche (l’elenco completo è nel decreto scaricabile in calce all’articolo). 

Per bar, ristoranti e coloro che possono effettuare esclusivamente consegne a domicilio il servizio è consentito dalle 7.00 alle 22.00. Non oltre.

In merito alle iniziative economiche vengono viene ridotta l’indennità economica temporanea relativa alle malattie comuni al 30% per i primi cinque giorni, al 45% dal sesto al decimo giorno, al 60% dall’undicesimo al quindicesimo giorno e successivamente nella misura dell’86%. 

Inoltre “è fatto obbligo al datore di lavoro dotare i propri dipendenti degli adeguati presidi per evitare il contagio. E’ fatto obbligo al datore di lavoro, al fine di calmierare i rischi di contagio nella struttura aziendale, di verificare in fase di ingresso nel luogo di lavoro e durante i turni lavorativi, la presenza di sintomi in capo ai singoli dipendenti. Fatto salvo l’obbligo di cui alla precedente lettera c), il datore di lavoro è tenuto a dare prova di aver effettuato tutti i controlli di cui sopra. Al fine della verifica dei sintomi in capo ai lavoratori in fase di ingresso nel luogo di lavoro, già informati mediante la diramazione di apposita circolare aziendale sul comportamento da assumere per la verifica del proprio stato di salute, possono considerarsi valide anche autocertificazioni sottoscritte da parte dei lavoratori” come da modello allegato al Decreto (consultalo o scaricalo a questo link).

 

Leggi il decreto

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