CsDL. Fondo di solidarieta’? No, è un prestito!

CsDL. Fondo di solidarieta’? No, è un prestito!

Fondo di solidarietà? No, è un prestito!
Si è svolto oggi l’incontro tripartito convocato dal Segretario di Stato per il Lavoro sulla bozza di decreto legge per l’istituzione del Fondo straordinario di solidarietà, pervenuta alle organizzazioni sindacali nei giorni scorsi.
Questa bozza di decreto nasce da uno specifico ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale il 25 maggio scorso; odg che prevedeva solo la volontà di istituire questo fondo, senza tuttavia definire i conseguenti aspetti pratici e organizzativi, quali le modalità di finanziamento e di erogazione, e senza fornire maggiori indicazioni circa i soggetti beneficiari (le uniche indicazioni riguardano le persone in stato di disoccupazione e coloro che hanno terminato il percorso stabilito dalla legge per la fruizione degli ammortizzatori sociali).
L’intervento prospettato ha una debolezza di fondo, in quanto non è strutturale ma parziale e limitato nel tempo. In effetti, il tutto dovrebbe svolgersi entro il 31 dicembre 2012. Oltre all’ammontare del contributo, pari a una somma complessiva di 5mila euro per ogni persona avente diritto, è prevista una cosa alquanto strana e paradossale: infatti, da parte dei beneficiari è prevista la restituzione, a partire dal 1° luglio 2013, della somma in rate mensili, delle quali sarà definito successivamente l’importo. Per la CSdL questa condizione deve essere assolutamente superata; in tal modo si potrà arrivare a definire un intervento che potrebbe avere la nostra condivisione.
Oltre a ciò, la CSdL ha chiesto anche di considerare, come possibile alternativa a tale fondo, la proposta – già avanzata nei mesi scorsi attraverso una specifica lettera al Governo, tuttora senza risposta – di inviare, a svolgere i lavoratori socialmente utili gli stessi disoccupati, e non più i lavoratori in mobilità che già dispongono comunque di un reddito. Questo sarebbe un modo per dare un reddito ai disoccupati, e quindi una forma di sostentamento economico, a fronte di un impegno sociale e professionale.
Tornando alla bozza di decreto, inoltrando una specifica richiesta scritta, potranno beneficiare di questo prestito – senza interessi – le persone che hanno perso il lavoro e il cui reddito procapite familiare sia inferiore a 6.500 euro annui. Viene anche stabilito che la valutazione delle domande dei richiedenti dell’intervento sarà affidata ad un apposito comitato composto, tra gli altri, da funzionari dello Stato e dell’ISS, da un componente delle forze sindacali e uno delle forze imprenditoriali. 
La CSdL ha chiesto delucidazioni sulle modalità del finanziamenti di tale fondo, e se vi è la necessaria copertura finanziaria nell’anno in corso, in quanto si mettono a disposizione 300.000 euro tratti da un capitolo di spesa denominato “Fondo speciale per interventi sull’occupazione e contenimento del costo del lavoro”. Secondo la Segreteria per il Lavoro, tale somma sarebbe interamente disponibile.
Se è vero che a fine 2012 saranno 120 lavoratori che smetteranno di beneficiare degli ammortizzatori sociali, è evidente che lo stanziamento non sarà sufficiente. In tal senso, la Segreteria di Stato propone che per l’eventuale somma mancante, possa intervenire il Fondo Servizi Sociali. 
Consapevoli della necessità di dare un sostegno economico ai lavoratori che si trovano o si troveranno da qui a breve in serie difficoltà economiche, riteniamo che questo tipo di intervento, così impostato, sia ampiamente insufficiente, parziale e per certi aspetti anche “demagogico”, in considerazione della particolare fase politico-istituzionale. Il primo serio obiettivo è far ripartire celermente l’economia attraverso un chiaro e qualificato progetto di sviluppo che crei nuova occupazione sia per i lavoratori che hanno perso il lavoro che per i giovani da poco usciti dagli studi e in cerca di prima occupazione.
Ciò che non convince e che va corretto, come prima detto, sono le modalità di intervento, e soprattutto l’obbligo di  restituzione della somma, che rende questo intervento non un atto di solidarietà, ma un semplice prestito. La bozza di decreto non trova corrispondenza con gli obiettivi posti dallo stesso ordine del giorno approvato in Consiglio. 
CSdL
 

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