Csu: lettera alle aziende associate Anis

Csu: lettera alle aziende associate Anis

Lettera aperta alle aziende associate all’ANIS
27 giugno 2012 – Ci risiamo, puntualmente c’è chi dice che uno sciopero generale nasconde motivi inconfessabili che nulla hanno a che fare con il merito per cui si protesta. Cari imprenditori aderenti all’ANIS, ci soffermiamo sulla vostra Associazione che, anche attraverso il suo giornale, snocciola la solita litania: “È il momento dell’unità e non della divisione”; “La soluzione c’è già ma la CSU deve mostrare i muscoli”; “Il Governo ha già dato la sua disponibilità a risolvere il problema”; ecc..
Il bello è che poi dice che nel merito abbiamo ragione! Allora perché non ha fatto sentire forte la propria voce, assieme alla nostra, per pretendere di ripristinare ciò che era stato concordato sulla riforma tributaria e su cui anche l’ANIS aveva dato l’ok? Semplicemente perché per le aziende che l’ANIS rappresenta non cambia nulla, e quindi che gli altri si arrangino! E allora di che unità stiamo parlando? Qui c’è chi guarda solo ai propri interessi, ANIS per prima…
 
Ma ciò che è più vergognosa, è l’illazione secondo cui ci sarebbe già la disponibilità e la possibilità di risolvere il problema relativo alla riforma tributaria, ma la CSU non avrebbe voluto cogliere questa opportunità. Perché non dice di che cosa si tratta e chi ne sarebbe a conoscenza? Cercare di far serpeggiare il dubbio sull’onestà del sindacato è lo stesso stile usato dalla peggiore classe politica di questo paese! Una classe politica che si “imbriglia” sempre di più agli interessi personali o di casta, senza una visione complessiva e un progetto di prospettiva per il Paese.
Noi sappiamo solo che a fronte della nostra proposta di ripresentare con procedura d’urgenza il progetto di legge originario confrontato con la Segreteria per le Finanze, che buona parte dell’opposizione si è dichiarata disponibile a sostenere, solo a parole ovviamente per il momento, la risposta del Governo e della sua maggioranza è stata che i principi ispiratori usciti dalla Commissione Finanze sono intoccabili e che si possono solo concordare ritocchi e aggiustamenti successivi.
Pare all’ANIS, ai lavoratori ed ai cittadini che ci si possa fidare di chi non rispetta gli accordi? A noi pare proprio di no! Cari imprenditori associati all’ANIS, il bello è che, nonostante le pressioni che avete fatto attraverso l’affissione dei comunicati contrari allo sciopero, l’80% della piazza era composta da vostri dipendenti, e l’adesione allo sciopero è stata molto alta.
Non è facile prevedere quale sarà la risposta dei lavoratori nel mese di luglio, qualora il Governo intenda tirare dritto sulla riforma tributaria, ma se non volete correre rischi smettetela con gli atteggiamenti subdoli e diamoci una mano a “convincere” il Governo a rispettare i patti. Poi, o anche prima se volete, ci sarà da rinnovare il contratto: non ve lo siete scordato, vero? NOI NO!!!
Cordialmente.
 
Enzo Merlini (Segretario FULI/CSdL) – Giorgio Felici (Segretario FLIA/CDLS)
 

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