Nuova polemica tra la Riviera di Rimini e la Repubblica di San Marino per le restrizioni anti covid.
Questa volta a scatenare le proteste sono gli annunci che negli ultimi giorni sono sponsorizzati da alberghi del Monte sulla possibilità di passare il Capodanno a San Marino in cui si parla espressamente di “cenone” all’interno della struttura a patto di passare anche la notte.
Mario Gradara, sul Resto del Carlino, raccoglie le dichiarazioni di diversi esponenti delle associazioni di categoria rimininesi. «Oltre a essere concorrenza sleale – tuona Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi – la scelta di consumare il cenone di Capodanno in sala anche per gli italiani può rappresentare un rischio quando questi rientreranno a domicilio». A parlare dal Titano è Antonio Carasso, presidente di Promozione alberghiera e gestore del Palace Hotel a San Marino: «I nostri ospiti sammarinesi – spiega – dovranno fare un solo pernottamento il 31 per godersi il cenone in sala. I clienti italiani dovranno farne due, anche quello del 30 dicembre, per anticipare la zona rossa. Potranno rientrare a casa il primo gennaio, in virtù del diritto di tornare al propria domicilio o residenza». Una spiegazione bollata dalla Rinaldis come «furbate che non ci piacciono, specie in un momento di crisi, così non va. E quella del dormire ha l’aria di una scusa». Di qui l’auspicio affinché “le autorità attivino controlli ai confini di Stato».
Gianni Indino, presidente di Confcommercio, spiega di aver chiesto «chiarimenti alla Gendarmeria sammarinese, ci hanno assicurato che sono proibite feste con balli e musica». Gaetano Callà, presidente dei ristoratori riminesi della Fipe, bolla come «assurdo» la possibilità di fare il cenone di Capodanno sul Titano.
Il tema è trattato oggi anche sul Corriere Romagna su cui non si parla di polemiche ma si dà conto della differenza tra i due paesi. Anche qui a parlare è Antonio Carasso del Palace Hotel. «Abbiamo aperto la metà delle camere, 45 su 90, e saranno tutte occupate: ovviamente solo sammarinesi perché da Rimini e provincia non può venire nessuno. A tavola ci saranno invece un centinaio di persone rispetto alle 800 che può contenere l’intera sala, massimo 4 commensali per tavolo con ampio e adeguato distanziamento. A San Marino i ristoranti degli alberghi possono stare aperti ma solo per i clienti: non è un caso che tutti gli hotel abbiano puntato su questa formula».
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