Dalla Conferenza internazionale sul turismo sostenibile esce la Seconda Carta di Rimini

<b>Dalla Conferenza internazionale sul turismo sostenibile esce la Seconda Carta di Rimini</b>

In conclusione della ‘tregiorni’ riccionese dedicata alla Conferenza internazionale sul turismo sostenibile, l’assessore alla cultura e turismo della Provincia di Rimini, Marcella Bondoni, ha letto a nome dei partecipanti la Seconda Carta di Rimini, una sorta di impegno formale, degli amministratori e degli esperti, ad applicare le buone pratiche della sostenibilità alle località turistiche di massa. Il presidente della Provincia, Ferdinando Fabbri, padrone di casa, ha invece chiuso l’assise con un intervento che ha ripreso i temi salienti affrontati dalla Conferenza.
Quelle di Riccione sono state giornate intense di studio e lavoro, di ricerca ed elaborazione di nuove strategie per applicare la sostenibilità alla attrattività dei luoghi turistici. I workshop hanno contribuito a sviscerare alcuni problemi cardine. Si è parlato di creatività e competitività e di nuovi strumenti che possano consentire al mondo di risparmiare energie, applicarne di nuove e limitare l’inquinamento. In un workshop l’assessore all’ambiente e alla sostenibiltà della Provincia di Rimini, Cesare Romani ha illustrato piattafome eoliche off shore che si stanno sperimentando al largo, nel mare di Rimini. In un altro, presideduto da Marcella Bondoni, è stato affrontato con grande passione e competenza il tema dell’identità locale, un valore aggiunto di sicuro impatto anche per il territorio riminese.
I lavori sono stati attentamente seguiti da studenti, amministratori, esperti e operatori del settore turistico e da tutti è stata sottolineata l’importanza dello scenario riminese, capace di coiniugare tradizione e innovazione e sostenibilità dei tre livelli: sociale, ambientale e turistico.

CARTA di RIMINI per un TURISMO SOSTENIBILE e COMPETITIVO

Questo documento presenta le raccomandazioni e le proposte orientate all’azione per un turismo sostenibile nelle destinazioni del turismo di massa, così come sono state approvate dai partecipanti della Seconda Conferenza Internazionale sul Turismo Sostenibile, tenutasi a Riccione dal 27 al 29 novembre 2008, organizzata dalla Provincia di Rimini e dalla Regione Emilia Romagna. La carta è il risultato dei lavori svolti prima e durante la Conferenza, con il contributo degli organizzatori, dei moderatori, dei relatori, dei partecipanti alle diverse sessioni di lavoro.
Il turismo è diventato nel 21° secolo un settore economico fondamentale, sia a livello europeo che mondiale. Secondo una recente stima del World Travel & Tourism Council (WTTC), il turismo impiega 230 milioni di persone e genera più del 10.4% del PIL mondiale. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), gli arrivi internazionali nel 1970 erano 165 milioni, nel 2006 salgono a 846 milioni, quasi 6 volte di più. Sempre secondo l’UNWTO l’industria turistica è destinata a crescere del 4,1% entro il 2020, raddoppiando gli arrivi turistici internazionali.
Nell’Unione Europea il turismo è dominato prevalentemente da Piccole e Medie Imprese, rappresenta il 4% del PIL comunitario, con circa 2 milioni di imprese, occupano circa il 4% dell’intera forza lavoro, ovvero 8 milioni di posti di lavoro. Quando si prendono in considerazione i collegamenti ad altri settori, il contributo del turismo al PIL è stimato pari a circa l’11% e fornisce occupazione a oltre il 12% della forza lavoro, cioè 24 milioni di posti di lavoro.

La Carta di Rimini per un Turismo Sostenibile e Competitivo del 2008, convalida gli Aalborg Commitments del 2004 in riferimento al Turismo Sostenibile. Fa propri gli indirizzi dell’Organizzazione Mondiale del Turismo per l’affermazione del turismo sostenibile, e in particolare a:

– Fare un uso ottimale delle risorse ambientali, che costituiscono un elemento chiave per lo sviluppo del turismo, tutelando il mantenimento dei processi ecologici essenziali e contribuendo a conservare il patrimonio naturale e la biodiversità.

– Rispettare l’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti, promuovere la conservazione del loro patrimonio culturale, materiale ed immateriale, dei loro valori tradizionali, e contribuire alla comprensione e alla tolleranza fra diverse culture.

– Assicurare in un’ottica di lungo termine benefici socio-economici equamente distribuiti a tutte le parti interessate, tra cui la stabilità dell’occupazione.

– Garantire la partecipazione informata di tutte le parti interessate

– Monitorare in modo costante gli impatti

– Mantenere un elevato livello di soddisfazione dei turisti aumentando la loro consapevolezza sui temi della sostenibilità

La Carta di Rimini per un Turismo Sostenibile e Competitivo 2008, preso atto che la Commissione Europea con la recente Comunicazione ‘Agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo’ dell’Ottobre 2007, ha chiaramente individuato le direttrici di azione per il medio–lungo periodo, ne condivide indirizzi fondamentali:

• Adottare una strategia olistica ed integrata.

• Programmare a lungo termine


• Effettuare un monitoraggio continuo

• Raggiungere un ritmo di sviluppo appropriato

• Coinvolgere tutte le parti in causa


• Utilizzare le migliori conoscenze disponibili

• Ridurre al minimo e gestire i rischi (principio di precauzione)


• Riflettere gli impatti sui costi

• Fissare e rispettare i limiti nella capacità di accoglienza.

Tenuto altresì conto che sulla base della ‘Agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo’ è nata una Rete Europea per un Turismo Sostenibile e Competitivo denominata NECSTOUR, composta da Regioni Europee, istituzioni, rappresentanze di reti e organizzazioni di carattere internazionale, la Carta di Rimini per un Turismo Sostenibile e Competitivo promuove, insieme ai Partner di NECSTOUR, l’impegno a:

– Operare attivamente alla promozione di adeguati strumenti di concertazione per il dialogo sociale e per garantire adeguati processi partecipativi espressamente riferiti alle problematiche dello sviluppo sostenibile del turismo;

– Contribuire attivamente alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nel settore turistico in conformità con la Strategia Climatica dell’Unione Europea.

– Dedicare, nei rispettivi livelli di competenza, una specifica attenzione alle seguenti dieci Tematiche da presidiare per garantire una vera operatività e applicabilità delle politiche e degli obiettivi strategici per il turismo sostenibile:

– Impatto dei trasporti,

– Qualità della vita dei residenti e della popolazione turistica,

– Qualità del lavoro,

– Allargamento del rapporto domanda/offerta rispetto all’obiettivo della destagionalizzazione,

– Tutela attiva del Patrimonio Culturale funzionale al turismo,

– Tutela attiva del Patrimonio Ambientale funzionale al turismo,

– Tutela attiva delle Identità delle destinazioni,

– Diminuzione e ottimizzazione utilizzo delle risorse naturali con particolare riferimento all’Acqua,

– Diminuzione e ottimizzazione consumi di Energia,

– Diminuzione e gestione dei Rifiuti.

RACCOMANDAZIONI

La Carta di Rimini per un Turismo Sostenibile e Competitivo 2008, vuole riservare un’attenzione particolare alla sfida del turismo sostenibile nelle destinazioni turistiche di massa, intese come distretti turistici che attraggono un numero di visitatori assolutamente rilevante rispetto al flusso turistico complessivo. Quasi sempre tali destinazioni costituiscono il core business del settore turistico di una nazione e, nella maggioranza dei casi, sono nella fase di maturità del loro ciclo di sviluppo. Per tali destinazioni appare della massima importanza il rapporto fra i flussi turistici e gli abitanti o, più in generale, il rapporto fra ‘città turistica’ e ‘città dei residenti’.
Prima che tale rapporto generi effetti negativi sulla popolazione residente e ne comprometta la qualità della vita, è bene correre ai ripari, mettendo in campo nuove visioni, strategie, programmi, progetti, interventi che rendano duraturo lo sviluppo turistico, minimizzando l’impatto sull’ambiente e massimizzando il benessere sociale. Inoltre, dal momento che il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori sfide mondiali, minimizzare l’impatto sul riscaldamento globale, mediante strategie di mitigazione e adattamento, deve essere considerato di massima importanza.
A fronte di questa indubbia complessità che caratterizza il futuro delle destinazioni turistiche di massa, la Carta di Rimini del turismo Sostenibile e Competitivo 2008, individua una serie di raccomandazioni e proposte da mettere in campo da parte dei soggetti, pubblici e privati, finalizzate favorire la crescita sostenibile del settore turistico.

Destagionalizzazione, diversificazione e qualificazione dell’offerta turistica

– Stimolare i processi di destagionalizzazione con l’obiettivo di distribuire le presenze in modo più uniforme nell’arco dei mesi ed anche all’interno della settimana dell’offerta turistica e per favorire altresì la permanenza nel settore dei lavoratori.

– Investire sulla valorizzazione dell’identità locale e sulla cultura dell’ospitalità quali valori aggiunti fondamentali della propria offerta turistica, nelle sue diverse articolazioni in prodotti e servizi turistici.


– attuare politiche per la diversificazione dell’offerta turistica, in grado di intercettare le nuove motivazioni della domanda turistica, nella direzione del Turismo congressuale Turismo fieristico e d’affari Turismo sportivo Turismo culturale e artistico Turismo enogastronomico Turismo accessibile Turismo del benessere.

– Favorire per le destinazioni turistiche mature e di massa i processi di riqualificazione urbana attraverso strumenti normativi e finanziari volti ad accelerare i percorsi di trasformazione urbana e territoriale delle località turistiche rendendo operanti i valori e i principi della sostenibilità ambientale: costruendo meno e meglio, favorendo costruzioni e trasporto a basso impatto energetico, spendendo la risorsa territorio con attenzione e lungimiranza, recuperando il grande valore aggiunto rappresentato dalla qualità e dalla bellezza del paesaggio locale.

– Investire sulla qualità del lavoro e professionale, anche attraverso la formazione di base e l’aggiornamento continuo.

– Tenuto conto della predominanza delle PMI quale tessuto produttivo dell’industria turistica, favorire i percorsi e i processi di aggregazione tra le imprese turistiche attraverso la creazione e lo sviluppo di reti imprenditoriali all’interno della filiera turistica.

– Favorire i processi di crescita e competitività delle PMI turistiche, attraverso strumenti di incentivazione finanziaria e fiscale per le imprese impegnate in ristrutturazioni, riqualificazioni, processi di innovazione e accorpamento, e in particolare :

– Favorire il passaggio dalla gestione delle strutture turistico ricettive in affitto alla proprietà delle stesse attraverso incentivi, misure normative e finanziarie specifiche.

– Favorire strumenti e politiche per il miglioramento delle performance ambientali da parte delle imprese turistiche attraverso l’adozione e l’applicazione di sistemi di gestione ambientale, di marchi ecologici volontari, ‘acquisti verdi’.

– Promuovere l’inserimento, all’interno dell’azienda, delle più aggiornate tecnologie informatiche e telematiche per offrire on-line nuovi servizi informativi sulla struttura ricettiva, le promozioni last minute, la disponibilità ricettiva, le prenotazioni e pagamenti, e per la fidelizzazione dei clienti (newsletter, periodici, ecc…); integrare le procedure di gestione aziendale per rendere più efficiente l’organizzazione interna dell’azienda.

A livello territoriale al fine di garantire un sistema locale durevole e sostenibile si raccomanda e propone:

Qualificazione degli insediamenti turistici:
• interventi sul tessuto insediativo turistico consolidato: sviluppo di programmi generali di riqualificazione sostenibile per sezioni territoriali strategiche, accorpamento e arretramento delle strutture ricettive, ripristino delle visuali a mare, valorizzazione degli spazi liberi residui, mantenimento dei varchi a mare di connessione entroterra/costa, pedonalizzazione dei lungomare, riordino delle strutture precarie insistenti sull’arenile, limitazione e riduzione degli interventi di impermeabilizzazione dei suoli.

• qualificazione edilizia degli edifici a destinazione ricettiva: risparmio energetico, uso delle energie rinnovabili, ottimizzazione del ciclo del’acqua e dei rifiuti

Miglioramento delle condizioni di accessibilità e di mobilità e riduzione della congestione veicolare:

• Potenziamento dei nodi di mobilità di accesso all’area: aeroporto, stazioni ferroviarie, trasporto marittimo, parcheggi scambiatori in prossimità delle aree urbane e dei caselli autostradali, in modo particolare attraverso incentivi al trasporto pubblico.

• Sviluppo di un sistema integrato e flessibile di mobilità interna all’area volto a garantire ampie possibilità di spostamento senza l’utilizzo dell’auto privata: linee di trasporto dedicato in sede propria, forme di mobilità collettiva anche ad uso privato (car sharing e taxi collettivo), reti integrate di mobilità lenta.

• Facilitazione di accesso alla mobilità collettiva: integrazione tariffaria, promozione coordinata dei servizi di soggiorno con i servizi di mobilità.

• Migliorare il sistema delle piste ciclabili e delle zone pedonali, coordinandole con il trasporto pubblico, all’interno di un piano di mobilità integrata.

• Riduzione degli effetti dovuti alla mobilità delle merci anche con riferimento alla fornitura turistica: city logistics e coordinamento delle categorie produttive

Valorizzazione dell’intero distretto turistico:

• Tutela e valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche del territorio: sviluppo della rete ecologica provinciale, predisposizione e attuazione di specifici progetti di valorizzazione ambientale, connessione fisica e ambientale costa/entroterra con il mantenimento e il ripristino della continuità verso mare.

• Promozione di misure a favore della mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici per un turismo più sostenibile e competitivo.

• Promozione di forme compatibili di fruizione ambientale: turismo verde, reti fruitive tematiche (naturalistiche e storico – testimoniali), coordinamento temporale degli eventi.

• Consolidamento dell’identità territoriale: coinvolgimento della comunità locale per la definizione di regole condivise di trasformazione territoriale.


• Integrazione del sistema produttivo locale di qualità: filiera corta, promozione dei prodotti tipici presso le strutture ricettive, marchio unico di qualità.

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