Decalogo per proteggere cani e gatti dai botti di Capodanno

Decalogo per proteggere cani e gatti dai botti di Capodanno

La notte di San Silvestro, così eccitante e frizzante per noi umani è in assoluto
la più brutta dell’anno per cani e gatti ma anche per tanti selvatici. Vi sono
in tal senso dati allarmanti: 5000 animali domestici e non, perdono la vita
ogni in Italia, nella notte fra il 31 dicembre e il 1 Gennaio. Tra le vittime
prevalentemente cani e altrettanti gatti, ma anche uccellini e animali selvatici
che muoiono di paura. Il Comune di Torino si è recentemente distinto in civiltà
per aver emesso già nello scorso marzo un regolamento che persegue con
multe fino a 500 euro chi fa esplodere botti, fuochi di artificio, petardi e articoli
pirotecnici in genere, nel capoluogo piemontese, ritenendo tale abitudine una
grave forma di maltrattamento degli animali. Confidiamo che altre città italiane
prendano Torino ad esempio e anche la Repubblica di San Marino.
• Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
• Non lasciamoli soli. Gli animali paurosi potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze. E’ necessario mostrarsi tranquilli, cercando di distrarli, se possibile, con giochi e bocconcini, mostrando che
non c’è nulla di cui preoccuparsi.
• Non lasciamoli in giardino. Tenere in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche gli animali che abitualmente vivono fuori in modo da scongiurare il pericolo di fuga.
• Teniamo alto il volume di radio o televisione in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall’esterno, chiudendo le finestre e abbassando persiane.
• Lasciamo che il nostro pet si rifugi dove preferisce, anche se si tratta di un luogo che normalmente gli è “vietato”.
• Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, inoltre, evitare di portarli fuori a mezzanotte o poco prima, perché spesso gli scoppi
iniziano con anticipo.
• Nei mesi precedenti facciamo visitare l’animale fobico da un veterinario comportamentalista, che prescriverà la terapia da seguire, sia comportamentale che, e nel caso risulti necessario, farmacologica.
• Evitiamo soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti, in ogni caso consultare per questo preventivamente il veterinario.

• Sensibilizziamo l’opinione pubblica, su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattro zampe.

L’UFFICIO STAMPA APAS

 

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