Oggi parliamo di identità, un concetto che rimane molto
difficile da capire e che spesso ci capita di non aver ben chiaro in noi e
nelle nostre azioni. Come gli altri livelli, interagisce in continuazione e
modifica o viene modificata, infatti può influire l’ambiente che frequentiamo o
viene influenzata da esso. La nostra identità viene valorizzata dai
comportamenti che abbiamo ma anche dalle capacità che acquisiamo, tramite
questi due livelli, ci caratterizziamo rispetto ad altri e la modificano
continuamente. Infine, la nostra identità viene seriamente messa alla prova
dalle nostre convinzioni con il rischio di mutare nel tempo e solo grazie a dei
grossi lavori sui nostri valori, possiamo avere ben chiaro quello che noi
siamo. È un livello molto difficile e soprattutto molto importante, ci
distingue dagli altri ed è fondamentale esserne consapevoli, siamo in diretto
contatto con quello che è il nostro modo di vivere.
La prima domanda alla quale dovreste rispondere è: “Chi
sono?”
Già, chi sono io? Marco l’avvocato? Giorgio il meccanico?
Alfredo l’imbianchino? Luca lo studente? Sonia la mamma? O Elena
l’imprenditrice?
Quando vi presentate a qualcuno, sapete come farlo? Avete
ben chiaro nella vostra testa che ruolo avete nella vita o che ruolo vorreste
avere? Ma soprattutto, alla domanda “chi sei”, cosa ti rispondi?
Sono un uomo onesto, spiritoso, sono un padre, sono un
venditore, uno sportivo, un giocatore di pallavolo, sono un tifoso della
Fiorentina, un appassionato di libri gialli o di film comici…. Ma l’errore più
grande che posso commettere è quello di confondere un mio comportamento o delle
mie attitudini , capacità con la propria identità. Perché? Semplice, può essere
dannoso in quanto un mio comportamento può essere cambiato, muta nel tempo, ad
esempio: sono un ex-alcolizzato, sono anoressica, sono schiavo del lavoro.
Tutti comportamenti indesiderati e dannosi.
Questa volta vorrei insistere con l’esercizio di fare delle
domande, di farvele a voi stessi e metterle per iscritto in modo da stimolarvi
sull’aspetto dell’identità, farvi capire l’importanza di avere ben chiara
questa cosa in quanto è una marcia in più per ottenere risultati brillanti e in
minor tempo rispetto ad altri. Un consiglio che voglio subito darvi è quello di
porsi le seguenti domande e poi rifletterci sopra attentamente:
– Sei tu che hai scelto le caratteristiche della tua
identità oppure i giudizi che le altre persone hanno creato delle convinzioni
su te stesso?
– Per essere coerente con la tua identità, quali comportamenti
adotti o quali vorresti cambiare?
– Quanto pesa il tuo passato su ciò che pensi di te stesso e
quale peso ha sulle scelte che compi ogni giorno?
– Quanto tempo dedichi a pensare a ciò che vorresti essere e
a quali convinzioni ti piacerebbe avere?
Queste sono solo alcune delle domande che ci si dovrebbe
fare per lavorare su noi stessi, dalle quali iniziare un percorso di sviluppo
personale che ci permetterà di raggiungere risultati migliori e molto
importanti. È un lavoro su noi stessi che richiede tanto tempo e fatica, ma è
anche vero che va fatto.
Un altro lavoro interessante che potremmo fare sull’identità
è il seguente è quello di scrivere una lista di tutti gli aspetti che ritengo
debbano far parte della mia identità e da qui partire con una serie di domande
e di lavori per avere una visione più ampia di me stesso e poter così pensare a
come migliorare o cambiare. Naturalmente questo è un inizio che poi va
sviluppato assieme a qualcuno, possibilmente un coach che ti dia l’aiuto
necessario per non trovarti davanti a dei muri che a te sembrano
insormontabili. Insieme si possono delineare meglio i ruoli che uno ha nella
vita, quali sono le attuali responsabilità, quali sono invece i ruoli che sto
trascurando o quelli che invece sogno di interpretare.
L’altro giorno parlavo con un amico e mi raccontava delle
difficoltà che vede in sua figlia nell’essere mamma. Lui è un nonno
preoccupato, non vede nella figlia l’identità di madre, lei ha paura ad
assumersi certe responsabilità e, nonostante sia convinto che è una donna con
la testa sulle spalle, spesso la vedeva in grosse difficoltà con la bambina. Le
manca la pazienza, vede la figlia che urla alla nipotina di sbrigarsi, di fare
in fretta, non le da i tempi che le servono e tutto perché deve poi uscire e fare
le cose di suo interesse come la palestra piuttosto che l’aperitivo con gli
amici. Lei si sente ancora una ragazza (e lo è), con la voglia di divertirsi e
di essere spensierata senza dover limitarsi per “colpa” della piccola. Molti
suoi comportamenti prevaricano su altri, andando a confondere la sua identità
di madre e probabilmente gli ambienti che frequenta sono un incentivo maggiore
a tutto questo. Ecco allora che intervengono questi livelli logici, gli uni
sugli altri e in continuo evolversi, senza capire di dover dividere le cose,
senza capire che c’è un tempo per fare la ragazza e uno per fare la mamma, ma
anche uno per essere figlia e ascoltare i suggerimenti. Il fatto di non aver
ben chiaro tempi e modi, va a minare le sue convinzioni e i suoi valori, le
crea confusione e spesso può avere delle difficoltà con il rischio di
commettere gravi errori.
Lavorare sull’identità è fondamentale per certe persone,
rendersene conto è molto più difficile di quello che sembra.
Una frase che mi piace molto è questa: “Diventiamo ciò che
pensiamo di noi stessi”.
Quindi lavoriamo sulla nostra identità cercando di capire
chi siamo e come fare per esserlo, così da poter vivere al meglio la vita che
vogliamo.
Al prossimo appuntamento.