Della Torre 1. Seduta pomeridiana 24 maggio Consiglio G. e G.

Della Torre 1. Seduta pomeridiana 24 maggio Consiglio G. e G.

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 22-25 MAGGIO

GIOVEDI’ 24 MAGGIO

Nell’ultima parte della seduta di ieri è
continuato il dibattito sullo sviluppo dell’università sammarinese. Al termine
della seduta, il consigliere Angela Venturini, Mod, ha presentato un ordine del
giorno conclusivo, che è stato approvato a maggioranza. E’ stato poi votato a
maggioranza anche il decreto delegato per l’istituzione e la disciplina del
corso di laurea magistrale in Design.

Di
seguito un riassunto
dei lavori,

Glauco
Sansovini, Indipendente
: “Sull’università all’inizio c’è
stato molto scetticismo. Ora è sulla strada giusta. Il progetto del segretario
di Stato Morri è condivisibile e orientato alla crescita dell’ateneo. Ma lo
sviluppo va ponderato con i pro e i contro, non possiamo fare passi falsi.
Dobbiamo basarci sulla serietà, sulla scelta di corsi e sulle docenze. Fare le
scelte giuste è importante, spero ci sia spazio per i sammarinesi”.

Angela
Venturini, Mod
: “Il livello del dibattito, a parte l’intervento del
consigliere Muratori, è superiore alla media. Abbiamo iniziato la fase di
confronto sullo sviluppo dell’ateneo. Prima ci sono stati gli accordi con
l’Italia. Tutti i dubbi sono legittimi e in particolare ne ha raccolti la
facoltà di medicina. Allora ne tratteggio un identikit: il corso di laurea sarà
riconosciuto in Italia e in Europa; il numero chiuso, come in Italia, servirà a
garantire l’occupazione; per l’ingresso ci sarà un test selezionatissimo in
inglese; la didattica seguirà il modello europeo; il 50% delle elezioni
frontali sarà in inglese; ci sarà grande attenzione all’alta tecnologia e al
biotech; ci saranno al massimo 100 studenti per garantire equità e
autosufficienza; la struttura non costerà nulla alle casse dello Stato; ci
saranno collaborazioni con altri atenei, specie per il secondo triennio.
L’obiettivo è ambizioso, ma possiamo diventare un campus universitario. Per
concludere il dibattito circola una bozza di odg che spero venga condiviso.
L’università non è di una maggioranza, ma di tutto il Paese”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “L’università è la tappa
di un percorso in cui il Paese ha creduto e che ha bisogno oggi di avere un rilancio
e un progetto di sviluppo importante. Oggi si parla di università unitamente alla
globalizzazione, perché non può avere confini legati solo
al territorio. Avrei piacere di vedere un’università più a misura anche dei
sammarinesi e che utilizzi relazioni nel mondo per sviluppare le nostre
prerogative di Stato sovrano, per approfittare della formazione esterna per
riportare gli studenti in territorio. E’ il percorso che abbiamo intrapreso. L’università
si colloca nelle possibilità aperte dal progetto del Parco scientifico-tecnologico.
Nell’attesa che il nostro vicino abbia tempo da dedicarsi al progetto, noi
dobbiamo proseguire. Il Parco scientifico-tecnologico non è un contenitore o un
parcheggio per l’università, ma un motore di sviluppo e di incontro tra domanda
e offerta. Sarà un modello di sinergia tra università e imprese. L’università poi
non potrà essere staccata dal nostro contesto sociale e dalla quotidianità. E’
l’integrazione che porta al successo del modello e allo sviluppo del Paese. Un
piccolo Stato può avere grandi velleità anche nella formazione. In conclusione,
auspico lo sviluppo di un’università integrata nella società, vicina allo sviluppo
economico del Paese e alla formazione dei nostri giovani”.

Claudio Podeschi, segretario di
Stato per la Sanità:
“E’ un dibattito importante, ma mancano elementi di
concretezza in Aula. Probabilmente anche la crisi economica e le difficoltà
hanno fatto passare in secondo piano un accordo che il nostro segretario di
Stato per la Cultura ha fatto con l’Italia che è un vero e proprio spartiacque
dal passato. Dobbiamo arrivare a politiche universitarie di qualità, senza
andare a cercare elementi di concorrenzialità con le regioni che vivono attorno
a noi, senza andare a creare situazioni di contrapposizione che non sono nella
tradizione della Repubblica di San Marino. Per questo l’accordo spartiacque è
motore per lo sviluppo, salvaguardando la nostra sovranità.

Non
dobbiamo diventare concorrenti, lo dice chiaro l’accordo che dobbiamo
sviluppare intese con altre università, non solo italiane, ed essere un valore
aggiunto.  

Oggi
ci sono le condizioni per poterlo fare, vanno date tempistiche e attenzione.

La
possibilità di sviluppare un corso di Economy and Business segue l’aspirazione
di molti giovani nei settori trainanti. Ci lamentiamo che dobbiamo reperire
risorse umane dall’esterno nei settori chiave, ma lo potremo fare solo se
formiamo e se facciamo accordi con altre università.

Dobbiamo
poi attrarre studenti che hanno le possibilità economiche per poter studiare”.

Francesca Michelotti, Su:
“Mi pare un po’ improvvido ventilare chissà quale ritorno economico

dall’università.
Oggi abbiamo 600 studenti e il Paese si accorge di loro grazie a una piccola
ricaduta economica che garantisce loro permanenza. Credo che vantaggi concreti
si possano avere solo dopo diverse generazioni, con una crescita culturale
collettiva che si traduce in crescita economica sostenibile e benessere
collettivo. Preso atto che le ricadute economiche ci saranno solo nel lungo
periodo, meglio stare con i piedi per terra. Credo che l’università possa
servire anche per formare e ricollocare lavoratori adulti, per avere una nuova immissione
nel mondo del lavoro e un’ulteriore ricaduta economica”.     

Paolo Crescentini, Psrs:
“Servizi di qualità devono essere affiancati ai nuovi corsi di laurea che si
andranno a istituire. Mi raccomando di evitare che i corsi di laurea, in
particolare quello di medicina, siano una valvola di sfogo per studenti che in
altri atenei non riescono a entrare e da noi potrebbero avere un accesso
facilitato, con il rischio di bypassare le prerogative di altre università.
Dovremo fare attenzione, ma mettendo mano a un provvedimento serio questi
aspetti possono essere superati. Vorrei un’università che sia volano per il Paese
e che non si tramuti in qualcosa di negativo. Confermo che il Psrs è disponibile
a dialogare a un progetto serio di sviluppo che possa passare anche
dall’università”.

Andrea Zafferani, Ap:
“L’ateneo deve essere supporto di tutto una serie di settori, una volta delineato
un progetto economico il suo contributo risulterà importante. Poi tra
tecnologia e università ci dovranno essere forti sinergie. Credo che i corsi
vadano scelti con molta attenzione, cercando di capire cosa la nostra economia
e il circondario possono richiedere. Così mi sembra sia stato fatto con il
corso di design. Attenzione a corsi troppi generalisti e dove esiste molta
offerta in zona, punterei a corsi specializzati, nuovi e poco presenti in
Italia, in grado di attrarre nicchie”.

Claudio
Felici
,
Psd:
“Siamo a un punto di svolta, se oggi il segretario di
Stato ci presenta cinque nuovi corsi di laurea significa che sentiamo
l’esigenza di dare uno sviluppo netto. La facoltà di Medicina e chirurgia è
iperclassica e andiamo in concorrenza con l’università di Bologna. E’ una
scommessa, ci sta anche questa, ma la preoccupazione c’è. Vengono qui i
problemi di progetto. La progettazione concreta della facoltà di Medicina può
esserci, ma se può lasciare un presidio di ricerca credibile, abbinato a un Parco
scientifico-tecnologico e alle sue aziende. Tutto questo però oggi non ce
l’abbiamo, manca un progetto sul Parco. Chiederei al segretario di Stato
Arzilli di poter avere un’occasione in cui ci può fornire una relazione con i
passi concreti sul Parco scientifico-tecnologico”. 

Claudio Muccioli, Pdcs: “Università
vuol dire cultura, sviluppo di un Paese, tecnologia. Ma deve essere soprattutto
ricerca. Il plus valore dei corsi dell’università possono essere tali solo se
collegati a questa. La nostra università deve distinguersi dalle altre, con
corsi di laurea che abbiano riconoscimento a livello europeo. Il bilinguismo
poi sarà un elemento fondamentale. La proposta del corso di laurea di Medicina
deve essere approfondita e guardata in tutte le sue opportunità, ho apprezzato
la programmazione della proposta, ma contributi possono perfezionare quella
definitiva. Un punto importante è il rapporto con il nostro presidio sanitario,
il progetto dovrebbe tenerne conto”. 

Romeo Morri, segretario di Stato per
la Cultura, replica
: “Ringrazio tutti gli intervenuti per il contributo
di idee e proposte. E’ importante ribadire che tutte le scelte sull’università
partono dal fatto che devono essere di qualità e di alto livello. L’accordo sul
riconoscimento dei titoli va valorizzato in tutti i suoi contenuti, oggi la
doppia titolazione ha dato dei risultati. I prossimi appuntamenti saranno
quelli di aggiornare la parte amministrativa, di scelte immediate sull’impresa
e sul Parco scientifico, con il collega Arzilli andremo a presentare sul piano
tecnico tutti i passaggi, successivamente andremo ad adottare i due decreti,
spero quello di oggi sia approvato, e continueremo il confronto con tutte le
forze politiche e sociali sammarinesi”.

 

Angela Venturini, Mod,
dà lettura dell’ordine del giorno, approvato poi a maggioranza,

 “Il Cgg
(…) valutata la necessità urgente del Paese
di poter contare su progetti in grado di favorire la crescita, prima di tutto culturale,
che possa anche generare indotto territoriale e facilitare l’interconnessione
con istituzioni internazionali;

Manda il congresso di Stato la
facoltà di predisporre un progetto per lo 
sviluppo dell’Università di San Marino che si qualifichi per affermare
la libertà statuale della nostra Repubblica, sia perché essa sia protagonista
in una contesto internazionale. Detto progetto dovrà puntare al potenziamento
dei percorsi di formazione e di specializzazione esistenti, realizzare un polo
di formazione superiore a livello internazionale e contemporaneamente di
ricerca avanzata., anche con l’apertura id nuovi corsi di Laurea. I percorsi che
si andranno a creare, proprio per garantire l’eccellenza, dovranno predisporre
una qualificata selezione all’entrata, risorse economiche in grado di favorire
l’autofinanziamento e una forte apertura verso l’esterno, privilegiando la
conoscenza della lingua inglese per studenti e docenti, affinché San Marino
possa meglio realizzare la propria vocazione internazionale”.

 

Francesca Michelotti, Su:
“Sull’odg abbiamo alcune osservazioni. Si parla di garantire
l’autofinanziamento, deve essere tendenziale, favorito, non garantito”. 

 

Angela Venturini, Mod:
“Sono osservazioni di buon senso e si possono accogliere”

 

San
Marino, 25 maggio 2012/01

 

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