Dibattito in Consiglio, Stolfi su Delta e Cassa di Risparmio

Dibattito in Consiglio, Stolfi su Delta e Cassa di Risparmio

La Cassa di Risparmio non sia
lasciata sola da Banca Centrale. Fiorenzo Stolfi, consigliere
Psd, interviene al comma comunicazioni del Consiglio grande e
generale per affrontare il tema del futuro del principale
istituto di credito sammarinese. “Voglio esternare la mia
preoccupazione- manda a dire all’Aula- affinche’ ci sia
un’attenzione sufficiente e particolare per fare in modo che
questo istituto non rimanga da solo a combattere una partita
difficile con soggetti della vicina Repubblica italiana”. Ovvero,
la vendita di Delta a Intesa San Paolo. Il consigliere spiega di
non voler alimentare voci, ma “si ha l’impressione- chiarisce-
che ci sia un’attivita’ tesa a depatrimonializzare il gruppo
Delta per fare in modo che sul mercato valga meno e consenta
un’acquisizione piu’ facile per gli interessati”.

Per l’ex segretario di Stato per gli affari esteri, ci
sarebbero degli elementi a conferma della sua tesi: Stolfi
ricorda quando “l’istituto e’ stato costretto a comprare azioni
della Sopaf per 70 milioni di euro e subito dopo e’ stata
commissariata Delta da Bankitalia”. I commissari chiamati a
gestire la cessione delle quote di Crrsm “sembra che abbiano,
come prima cosa, eliminato (come potenziale acquirente, ndr) il
gruppo dirigente di Delta”. Fino ai ritardi sulla trattativa e la
richiesta che sarebbe stata avanzata dai commissari di “metter
mano al portafogli”. Mosse che, per il consigliere
dell’opposizione, testimonierebbero una strategia tesa a
svalorizzare il patrimonio della Cassa. Percio’ “sarebbe bene-
chiede Stolfi- che da parte di Banca centrale ci fosse la
necessaria attenzione e sostegno per gestire questa fase”. Di
fatto, sottolinea il consigliere, “se da una parte
l’interlocutore principe e’ Banca d’Italia, a parlarci dovrebbe
essere il suo organismo omologo, cioe’ Bcsm”.

nov. – Raccoglie le preoccupazioni di
Stolfi Giovanni Lonfernini, il consigliere Ddc che torna a
chiedere un collegamento tra Crrsm e Consiglio, anche attraverso
un comma apposito in seduta segreta. “Se oggi chiediamo di poter
conoscere il tenore della situazione e le difficolta’ che sta
avendo Crrsm- spiega Lonfernini- mi sembra una proposta
legittima”.

Per il coordinatore dei Democratici di centro “se non ci sono
condizioni di garanzia, l’interesse da parte dell’interlocutore
straniero a metter mano al nostro istituto di credito, appare
preoccupante e inquietante”.

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