Diego Angeloni di La Voce di Romagna Recensione / Trasferta in Romagna per i sammarinesi ‘Piccolo Teatro Arnaldo Martelli / Successo per “Tol in te sach, Giulio” / L’entusiasmo non manca mai quando si alza il celebre grido “viva la libertà”
Ieri accoglienza spettacolare al glorioso teatro “Rasi” di Ravenna del “piccolo Teatro Arnaldo Martelli” di San Marino nella sua unica trasferta fuori dai confini della Repubblica in occasione della rappresentazione di “Tol in te sach, Giulio” un copione scritto da Stefano Palmucci. Solo la capacità persuasiva di cui è capace il presidente della Capit Pericle Stoppa e il regista Roberto Battistini potevano spingere la storica istituzione culturale sammarinese alla trasferta in territorio romagnolo.
Appena si apre il sipario scatta un lungo applauso: la scenografia è notevole e riproduce Palazzo Valloni e Palazzo Pubblico. Le pitture di scena curate dall’artista Omar Paolucci hanno trasportato emotivamente il pubblico negli ambienti reali. I costumi sono stati particolarmente fedeli all’ambientazione storica.
Il primo atto ha preparato il terreno, al secondo sono arrivate le risate, al terzo gli applausi scroscianti. Il coinvolgimento ha raggiunto l’apice, quando i Consiglieri del tempo hanno brindato al recupero del loro bene più caro, la libertà al grido “viva la libertà”. Molto apprezzato l’epilogo, dove monsignor Enriquez ha dispensato ai consiglieri del tempo perle di saggezza sull’uso e abuso della libertà, che restano valide in ogni tempo, soprattutto per quello attuale.
Il colpo di scena finale, con l’autore Stefano Palmucci che spogliandosi del personaggio e rientrando nelle proprie vesti commenta e racconta il destino di ciascun personaggio, è stato particolarmente sentito e apprezzato dal pubblico, che non ha mancato di applaudire a lungo in piedi richiamando più volte in scena gli attori a prendere i meritati applausi. Un pomeriggio che rimarrà per molto nei ricordi del pubblico ravennate.