Difficoltà nell’anticipazione dell’Iva

Difficoltà nell’anticipazione dell’Iva

OSLA Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori esprime la forte preoccupazione delle Imprese, le enormi difficoltà derivanti dalla gestione del cambiamento amministrativo che sta permeando il sistema socioeconomico sammarinese, che ha effetti che vanno accompagnati anche dall’amministrazione pubblica. Soprattutto alla luce delle ultime disposizioni relative alla nuova disciplina IVA da parte italiana e di quelle che dovranno essere attuate a seguito degli eventuali nuovi accordi sull’interscambio, OSLA scrive al Governo e all’Ufficio Tributario per individuare una soluzione a tutte quelle Imprese che hanno cicli di fatturazione lunghi, tipici della fornitura degli enti pubblici italiani, il più delle volte a seguito di gare d’appalto vinte e da onorare per l’intera durata del contratto e che seppur non rientrando nei settori cosiddetti “a rischio”, in soppressione dell’intermediazione del rappresentante fiscale stanno trovando quale unica soluzione l’anticipo dell’IVA per commesse di lavoro che si chiudono anche a tre anni, dovendo sostenere un impegno di liquidità anticipata insostenibile pregiudicando l’attività commerciale vedendosi addossare il rischio di anticipare l’IVA per conto del cliente, rendendo meno conveniente l’acquisto rispetto al vecchio regime dell’esenzione.

Questa situazione rappresenta un rischio di insostenibilità gestionale dell’azienda, che si vede costretta a non garantire tale impegno di liquidità con rischio di imposta preventivo e che configura la Repubblica di San Marino come un Inferno Fiscale di fatto.

OSLA chiede quindi di individuare, in attesa della sottoscrizione dell’accordo contro le doppie imposizioni, un interfaccia amministrativa nazionale sammarinese che possa sostituirsi alla funzione del rappresentante fiscale, se non altro per le Imprese onorabili e sane, anche con l’introduzione di un registro delle Imprese redatto dall’Ufficio Tributario, per le quali l’amministrazione pubblica possa attivarsi quale interfaccia per l’anticipo dell’IVA prepagata anche e soprattutto se questa effettivamente non dovesse limitarsi ai soli settore cosiddetti “a rischio”, concordando l’interfaccia con l’Agenzia delle Entrate italiana.

OSLA propone che venga delegato l’anticipo dell’IVA prepagata, garantito attraverso Fidejussioni o Fidejussioni assicurative con applicazione di una percentuale di interesse sulla garanzia, all’Ufficio Tributario istituendo un servizio di interfaccia per l’anticipo della liquidità legata al rischio dell’Imposta sul Valore Aggiunto anticipata.

Le aziende che forniscono beni e che non possono più impiegare l’interfaccia del rappresentante fiscale, seppur non rientrando esclusivamente all’interno dei settori cosiddetti “a rischio” si trovano comunque, stanti gli accoglimenti operativi dell’Ufficio Tributario, ad anticipare l’IVA prepagata. La riflessione OSLA è quella di considerare il devastante impatto di questa nuova operatività per quelle Imprese che hanno cicli di fatturazione lunghi e che si trovano a reperire la liquidità e ad assumere un rischio di anticipo dell’IVA prepagata assolutamente insostenibili, tali da comportare la chiusura dell’attività imprenditoriale.

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