Dipendenti Karnak contro Paolo Mondani di Report Rai3

Dipendenti Karnak contro Paolo Mondani di Report Rai3

DIRE) San Marino, 3 giu. – Report ha “volutamente” distorto la
realta’, “agevolando vergognosamente l’attacco ignobile”

all’azienda sammarinese Karnak, da parte di una concorrente, che,
“da anni tenta di gettare fango e discredito con tutti i mezzi,
soprattutto illeciti, evidentemente senza risultati concreti”.
A poco meno di un mese dalla messa in onda della trasmissione
d’inchiesta giornalistica di Rai Tre dedicata alla Repubblica di
San Marino, e in particolare alla vicenda Cassa di
Risparmio-Delta-Sopaf e all’attivita’ della Karnak, che opera
dagli anni 60 nel settore della cancelleria e delle forniture per
ufficio, commercializzando i suoi prodotti anche in Italia, sono
gli stessi dipendenti a rispondere per le rime alla trasmissione
Rai, rea di avere omesso nel suo racconto diversi aspetti.
In primo luogo l’assoluzione in prima istanza dall’accusa
mossa all’impresa di avere una stabile organizzazione sul
territorio italiano, senza dimenticare il mancato coinvolgimento
dei dipendenti stessi, “fieri di appartenere a questa realta’”.
Durante la trasmissione, argomentano, non si e’ sottolineato che
“il mercato premia l’imprenditoria che investe in tecnologia e
strutture per accrescere la competitivita’ ed offrire condizioni
migliori ai clienti, non l’imprenditoria che usa la delazione e
l’invettiva come strumento di marketing”. Eppure le immagini
hanno chiaramente mostrato “il contrasto tra il magazzino
dell’azienda concorrente con gli addetti muniti di carrello da
supermercato e il magazzino Karnak col picking automatizzato”.

Dunque, proseguono i dipendenti
Karnak, una rete televisiva pubblica ha mandato in onda una
“completa mistificazione della realta’”, un fatto “inaccettabile”

per i dipendenti, e “ancor piu’ ignobile e’ il credito dato a due
‘mercenari’ che con il volto coperto hanno raccontato di aver
preso soldi da Karnak”. “Evidentemente”, prosegue lo sfogo dei
dipendenti, la volonta’ era quella di “gettare nel presunto
‘malcostume sammarinese’ anche l’attivita’ di una famiglia di
imprenditori”, senza dare possibilita’ di replica.

E con le istituzioni sammarinesi troppo occupate da “sterili e
fuorvianti polemiche politiche” per essere in grado di difendere
l’azienda e i suoi dipendenti.

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