Documento dei Medici Ospedalieri in merito al problema della precarietà, delle prospettive di
sviluppo della sanità sammarinese e della tutela legale della professione medica.
Ratificato nel corso dell’Assemblea del 2 marzo 2012
Precarietà, tutela legale e prospettive di sviluppo aii’ISS
Il problema della precarietà del rapporto di lavoro è particolarmente evidente nell’Istituto
per la Sicurezza Sociale. Il progressivo ampliamento dei servizi offerti dalla struttura non è stato seguito dalla ridefinizione delle piante organiche del personale, né dall’avvio di percorsi di stabilizzazione o di regolarizzazione dei rapporti di lavoro tali da garantire efficacemente le
prospettive di sviluppo delle varie Unità Operative.
Ciò ha indotto alcuni Direttori di U.O. ad affrontare, in sede di Dipartimento Ospedaliero,
questo argomento ed ha portato l’assemblea dei Medici Ospedalieri a condividere la necessità di esplicitare al Comitato Esecutivo dell’I.S.S. ed ai responsabili politico-sindacali, le gravi difficoltà che tale situazione, se non prontamente corretta, può comportare per il futuro della Sanità sammannese.
o I contratti sammarinesi di assunzione a termine offerti al personale sammarinese risultano oggi scarsamente attrattivi rispetto ai contratti italiani i quali, oltre a prevedere la stabilizzazione del personale, configurano anche reali possibilità di attività intramuraria. In questi ultimi anni stiamo pertanto assistendo all’inversione dei percorsi con medici ed infermieri che dalla nostra struttura passano a quelle italiane.
o L’intervento economico disposto dall’Esecutivo sulle indennità è stato particolarmente pesante nei confronti delle retribuzioni dei medici ospedalieri, portando ad una riduzione retributiva molto accentuata rispetto ad altre figure della P .A .. I medici ospedali eri hanno accettato questo iniquo trattamento con senso di responsabilità alla luce della difficile situazione economica e nella convinzione che ciò non rappresentasse l’ennesimo intervento populista e demagogico rivolto a determinate categorie di lavoratori, svincolato da una equa riforma fiscale.
o La precarietà induce un continuo turn-over del personale con perdita di buone professionalità e degli investimenti formativi effettuati su di loro dalla nostra struttura. Tutto ciò impedisce una adeguata pianificazione delle attività e limita lo sviluppo dell’ operatività delle unità organizzative.
o La precarietà innesca discrepanze di posizioni fra i sanitari, con professionisti codificati come personale in formazione e giovani medici incaricati in ruolo di aiuto ospedaliero. Situazioni analoghe si verificano in ambito infermieristico per ruoli dirigenziali e di responsabilità. Tutto ciò, oltre a rappresentare una mancata valorizzazione delle professionalità, vanifica ogni legittima aspettativa di carriera del personale, producendo, anziché stimolo e motivazione, sconforto e sfiducia nei confronti dell’ISS.
Il ricorso ad una stabilizzazione dei ruoli nei modi e nei termini previsti dalla legge deve agevolare:
o La definizione all’interno delle equipe di posizioni e ruoli secondo i criteri della specializzazione e della carriera del personale medico, infermieristico e tecnico.
o Lo sviluppo di criteri univoci per definire ed attuare la corretta dotazione di personale delle
varie unità operative.
o Il passaggio del personale medico e infermieristico, ritenuto necessario alla funzionalità di
Unità e Servizi, da contratti a termine di diversa tipologia ad assunzioni a tempo
indeterminato.
o La limitazione del ricorso a contratti a termine con durata inferiore ai tre anni, solo per i
periodi di prova o per il personale chiamato a ricoprire ruoli in situazioni contingenti.
o Il riconoscimento su basi univoche e regole precise degli scatti di anzianità da corrispondere
al personale in servizio, evitando quelle variabili che, pur talora indotte da questi stessi
limiti, non sono contemplate nella normativa e comunque mal si conciliano con il rapporto
di lavoro pubblico.
Accanto al problema della precarietà e degli aspetti ad essa collegati, occorre anche riflettere sul fatto che per i prossimi anni il numero degli infermieri, dei medici e degli specialisti formati dalle Università Italiane sarà insufficiente a ricoprire le necessità della sanità sammarinese. La
programmazione per gli anni a venire non può ignorare questo aspetto e dovrà anzi stimolare un forte impegno per orientare e sostenere le scelte universitarie dei giovani sammarinesi verso le professionalità necessarie a garantire il futuro del sistema sanitario del nostro Paese.
Il ritorno a regole certe, il ripristino dei concorsi per l’immissione nei ruoli ed il ricorso a corrette forme di gratificazione del personale rappresentano un efficace strumento per favorire la crescita della struttura sanitaria e per dare una concreta prospettiva ai progetti di miglioramento che tutti auspichiamo.
Ed è proprio con questo intendimento che l’assemblea dei Medici Ospedali eri esprime profonda
preoccupazione anche per i recenti eventi che in un caso hanno visto la condanna penale di un collega ed, in un altro caso, la sanzione disciplinare interna.
Pur non entrando nel merito delle motivazioni, che si attende di conoscere per potere effettuare valutazioni più approfondite, si ritiene doveroso segnalare la preoccupata perplessità per la tendenza ad avviare e concludere procedimenti penali anche per problematiche che attengono all’ambito delle complicanze cliniche.
Allo stesso modo il continuo ed improprio ricorso al termine di “malasanità” da parte degli organi di informazione contribuisce unicamente a generare insicurezza e sfiducia da parte della
cittadinanza nei confronti di un sistema sanitario quotidianamente impegnato ad offrire valide
risposte ai bisogni di salute della popolazione.
Manifestare la solidarietà ai colleghi che si sono trovati in tali situazioni, senza adeguato sostegno da parte della struttura pubblica in cui prestano la loro opera, trova dunque una condivisa motivazione sia dal punto di vista professionale che umano.
I nostri sanitari, paradossalmente sempre più esclusi dalle scelte di fondo che riguardano la nostra sanità, si trovano oggi ad esercitare la professione con un crescente carico di tipo amministrativo, in un contrasto sempre più stridente tra ciò che è veramente utile per il paziente, la necessità di ridurre le spese ed il rischio professionale degli operatori.
Lo stimolo quotidiano al ricorso “medicina difensiva” è motivo di grave preoccupazione. Anche su questo tema l’Assemblea dei Medici Ospedalieri sollecita un confronto costruttivo con le istituzioni predisponendo a tale scopo specifici gruppi di lavoro in cui dibattere ed approfondire gli argomenti di particolare attualità quali, in particolare, la gestione del rischio, i protocolli aziendali, la copertura assicurativa aziendale e le prospettive di lavoro.
Nel dichiarare uno stato di profonda inquietudine, l’Assemblea dei Medici Ospedalieri programma sin da ora ulteriori incontri ed iniziative al fine di portare a soluzione i problemi del precariato, della tutela legale e del futuro dei giovani medici con l’unico obiettivo di garantire un futuro di qualità per il sistema sanitario della Repubblica.
San Marino, 28 febbraio 2012
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