Donatella Filippi di Il Resto del Carlino San Marino: Parlamentari in fuga dal tunnel segreto

Donatella Filippi di Il Resto del Carlino San Marino: Parlamentari in fuga dal tunnel segreto

Il Resto del Carlino San Marino

La piazza insorge contro le tasse

 Parlamentari in fuga dal tunnel segreto

San Marino, protestano in 5mila. Lancio di uova e consiglieri aggrediti dalla folla

Donatella Filippi

 

LANCIO di uova, bottiglie e fumogeni,
spintoni, parlamentari
scortati fuori da Palazzo. E’ stata
tutt’altro che una giornata tranquilla
quella che ieri ha visto scendere
in piazza oltre 5mila sammarinesi
pronti a manifestare contro la
riforma fiscale che il governo è in
procinto di varare e che, in alcuni
casi, aumenterebbe le tasse ai dipendenti
anche di sei volte. Sciopero
generale in Repubblica indetto
dalla Csu, il sindacato di San Marino,
con il corteo aperto dallo striscione
‘No alla stangata’. Il colpo
d’occhio è impressionante e per le
vie che portano nel punto più alto
della Repubblica è quasi impossibile
arrivare.
TRAFFICO IN TILT. Esauriti
gli 800 ticket per il parcheggio acquistati
dalla Csu, sono almeno
2mila le persone che avanzano verso
il centro storico. Fischietti, palloncini,
slogan. Lentamente il corteo
si avvicina a piazza della Libertà
già semipiena. «Siamo arrivati e
siamo tantissimi», urla lo speaker
al megafono, mentre il cordone di
sicurezza della Gendarmeria si
mette a protezione dell’entrata di
Palazzo dove è in corso una seduta
del Consiglio grande e generale.
Qualche consigliere esce da Palazzo
e qualcuno chiede di entrare
per una visita. E’ il momento in
cui scatta il primo tentativo di
sfondamento. La Gendarmeria retrocede
di qualche passo, ma tiene.
Dentro Palazzo Pubblico si
schiera la squadra antisommossa.
Urla e fischi si fanno assordanti.
Solo dopo le 12 il pressing della
piazza sui portoni di Palazzo pubblico
si attenua. I segretari generali
Marco Tura e Giuliano Tamagnini
incontrano i politici. Fuori
piano piano la piazza si svuota, restano
circa 300 persone, ma i momenti
di tensione non si placano.
Alle 16, a seduta terminata, i consiglieri
escono dal Palazzo scortati
fuori dalla Gendarmeria in tenuta
antisommossa. Tre parlamentari
dell’opposizione vengono aggrediti
dai manifestanti e un ex consigliere
del Psd, Denise Bronzetti, è
raggiunta in testa di rimbalzo da
una bottiglietta. Spintoni e frasi
poco gentili per altri due consiglieri
Upr, Marco Podeschi e Giovanni
Lonfernini. Molti membri della
maggioranza preferiscono lasciare
Palazzo pubblico attraverso un
tunnel, un passaggio storico, che
dalla sede del Consiglio corre sotto
piazza della Libertà e raggiunge
la sede del ministero degli Interni.
Poi consiglieri e membri escono
da una porta laterale evitando i manifestanti.
Forte di questa massiccia
presenza i segretari generali
della Csu Giuliano Tamagnini
(Csdl) e Marco Tura (Cdls), entrano
a Palazzo per incontrare i capigruppo
di maggioranza prima e opposizione
poi. Non senza qualche
difficoltà. Solo grazie a un cordone
della Gendarmeria si apre un
corridoio per permettere l’accesso
dall’entrata secondaria. Anche
questa assediata dai manifestanti,
con tanto di lancio di fumogeni.
«INCONVENIENTI inevitabili
quando si porta un popolo per strada
», sottolineano i due sindacalisti.
E lo stesso vale per i momenti
di tensione creati dal «gesto inconsulto
di una decina di scalmanati
—minimizza Tura—che comunque
rischia di vanificare tutta la
manifestazione. Per il resto non si
può che gonfiare il petto di fronte
alla dimostrazione di oggi». Così il
sindacato chiede un «ordine dle
giorno bipartisan che dia dignità
politica a questa piazza», ma la controparte
tentenna. La maggioranza
apre ad alcune modifiche al testo
della riforma fiscale, nella direzione
indicata dal sindacato. E garantisce
che entro 48 ore al massimo
sarà pronta una nuova bozza.
Ma già per domani è attesa una seconda
manifestazione indetta dal
movimento ‘Vedo, sento, parlo,
partecipo’.

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