Dopo Filippo Berselli e Oronzo Zilli anche Massimo Pironi e Gianluca Borghi in visita alla Casa Circondariale di Rimini (Casetti)

Dopo Filippo Berselli e Oronzo Zilli anche Massimo Pironi e Gianluca Borghi in visita alla Casa Circondariale di Rimini (Casetti)

Martedì mattina i consiglieri regionali Massimo Pironi e Gianluca Borghi hanno visitato il carcere di Rimini. ‘Si tratta – affermano i due consiglieri – di una realtà penitenziaria che condivide le difficoltà delle altre strutture dell’Emilia-Romagna (sovraffollamento e carenza di organico), ma che riesce meglio di altre, pur in condizioni difficilissime, a sostenere percorsi realmente rieducativi’.

‘In particolare – proseguono i consiglieri – rappresenta una eccezione positiva la sezione a custodia attenuata nella quale decine di detenuti tossicodipendenti riescono ogni anno a svolgere percorsi riabilitativi grazie a modalità, uniche nella nostra regione, di detenzione a forte caratterizzazione terapeutica. Lo testimonia la bassa recidività di chi ha affrontato e superato questo percorso alternativo, come ha ben sottolineato la direttrice della casa circondariale, Maria Benassi’.

‘I problemi della tossicodipendenza e del recupero di chi ne rimane coinvolto – ha detto Massimo Pironi – non sono solo estivi e non riguardano solo gli immigrati, ma spesso i giovani, come la cronaca ha recentemente messo in luce. Questa visita ci ha dato due consapevolezze. Da una parte il carcere, attraverso un proficuo rapporto con il territorio, ha coinvolto le comunità di recupero facendole diventare uno dei terminali riabilitativi per chi vuole cogliere le opportunità di reinserimento nella società. Dall’altra, rafforza i contenuti della legge regionale sulle Giovani generazioni, varata per rendere la nostra società sempre più attenta alle persone e al tema educativo, anche al di fuori delle strutture tradizionali come le scuole’.

‘L’ottimo rapporto – proseguono Pironi e Borghi – con il Sert della Azienda Usl di Rimini è poi testimoniato dal fatto che a coordinare tutti gli aspetti sanitari sia il dirigente della Ausl Daniele Donati: questa scelta rappresenta visibilmente i contenuti della recente riforma che ha visto passare le competenze della sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale. Il carcere di Rimini è inoltre quello con il più alto turnover di detenuti tra le strutture dell’Emilia-Romagna dopo Bologna: basti pensare che dall’inizio dell’anno sono transitate oltre 1700 persone. Anche questa specificità rende evidente le difficoltà di chi vi opera all’interno, ma al contempo dimostra quanto di positivo sia stato possibile realizzare da parte della direttrice Maria Benassi’.

‘L’esperienza di Rimini – concludono i consiglieri Pironi e Borghi – dimostra coma sarebbe possibile una esecuzione penale che, nel solco della Costituzione, prepari al reinserimento sociale: le schizofreniche politiche del governo e l’assenza di una visione complessiva riguardante la Giustizia mettono però a rischio anche a Rimini il raggiungimento di questi obiettivi. La nostra regione, anche attraverso la recente approvazione della legge regionale n.3/2008 ‘Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna’, vuole contribuire alla sicurezza delle città scommettendo sull’integrazione delle politiche e sulla responsabilità di tutti gli attori coinvolti’.

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