Dossier su San Marino, parlamento italiano. ItaliaOggi

Dossier su San Marino, parlamento italiano. ItaliaOggi

Italia Oggi

Italia- San Marino al
gelo

Frontoni Gabriele


Il  dossier della Camera riconosce lo stallo nella
stesura delle convenzioni Italia-San Marino al gelo

Doppie imposizioni e
frontalieri messi in stand-by

Italia mette nero su
bianco lo stallo delle trattative con San Marino. E lo fa in un documento
riservato messo a punto da servizio Rapporti internazionali della camera dei
deputati in occasione della visita di una delegazione di parlamentari
sanmarinesi a Montecitorio, il 22 settembre scorso. In quell’occasione, il
ministro Tremonti incrociando nel Transatlantico il deputato della Rupe,
Teodoro Lonfernini, aveva tagliato corto di fronte alla volontà del sanmarinese
di mostrare i passi avanti compiuti dal Titano in materia di trasparenza
finanziaria, mettendo fine all’incontro con un lapidario ‘vada a prendere in
giro qualcun altro’. ‘Nel corso del 2010 le relazioni bilaterali con San Marino
hanno attraversato una fase critica a fronte di perduranti segnali di scarsa
trasparenza del sistema bancario, di infiltrazioni della criminalità
organizzata, di insufficiente cooperazione giudiziaria, in particolare sul
fronte delle rogatorie, oltre che frode fiscale ed estero vestizione’, si legge
nel documento di cui è entrato in possesso il quotidiano della Rupe, San Marino
Oggi. ‘Tutto ciò per il momento blocca la firma del protocollo di modifica
della convenzione sulle doppie imposizioni (finalizzato a giugno2009)’. Come
dire. II sistema finanziario del Titano non gode ancora delle caratteristiche
necessarie per ottenere il benestare alla firma da parte dell’Italia,
nonostante siano stati definiti a giugno scorso i paletti su cui dovrà reggersi
il nuovo modello di convenzione fiscale tra i due paesi. Nelle pagine seguenti,
tuttavia, viene elencata una serie di misure messe in atto dal Titano per
garantire quel livello di trasparenza richiesto a gran voce dall’Italia. ‘Nel
corso degli ultimi due mesi, anche a seguito di reiterate pressioni italiane,
San Marino ha adottato provvedimenti legislativi in materia di trasparenza
fiscale e cooperazione giudiziaria’, elencando nel dettaglio i passi avanti
compiuti dal governo della Rupe. Ma si tratta soltanto di un fuoco di paglia.
Poche righe più in basso, infatti, il servizio Rapporti internazionali della
camera dei deputati è tornato a bacchettare il Titano con un pizzico di ironia.
‘Certo, almeno sulla carta”, appare un apprezzabile segnale della buona
volontà sammarinese a riprendere il cammino di adeguamento agli standard
internazionali, insieme agli ulteriori interventi normativi e strutturali
previsti (disponibilità a negoziare in tempi brevi con l’Italia -un accordo
sullo scambio automatico di informazioni in materia finanziaria, possibile
rafforzamento dell’autonomia e della vigilanza della Banca Centrale e riforma
del suo statuto verso una maggiore indipendenza)’. Cosa ne sarà, a questo
punto, della firma dell’accordo sulle doppie imposizioni fortemente cercato
dalla Rupe e osteggiato, fino a questo momento, da Tremonti? ‘In questo momento
la firma sembra rappresentare il punto nevralgico delle relazioni bilaterali.
Da essa dipendono gli iter di ratifica dell’accordo in materia di
collaborazione finanziaria e quelli in materia di cooperazione economica’, si
legge ancora nel documento della camera dei deputati. ‘Su tale firma gravano
però le perplessità del nostro ministero delle Finanze che continua a ritenere
che il Titano non garantisca per ora un effettivo scambio di informazioni
reciproche in materia amministrativo-fiscale, che il ministero considera
propedeutico alla sottoscrizione dell’accordo stesso’. Ma il governo del Titano
non sembra proprio deciso a mollare. E proprio ieri ha confermato la sua
volontà di andare avanti nel cammino di apertura verso la trasparenza
finanziaria richiesta dall’Ocse e dal G20 (oltre che dall’Italia)
sottoscrivendo la 30esima convenzione per evitare le doppie imposizioni e
prevenire l’evasione fiscale. A scendere a patti con il Titano, è stato
stavolta il Portogallo riconoscendo l’importanza del rafforzamento della
cooperazione in materia fiscale in base al modello di Convenzione Ocse e
confermato il perseguimento del comune obiettivo di ampliare la rete dei
trattati per evitare le doppie innposizioni e favorire lo sviluppo di attività
imprenditoriali nell’ambito di un quadro giuridico rispettoso delle buone
pratiche fiscali internazionali.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy