Avanti, ma a piccoli passi. Il governo si è preso due settimane di tempo per presentare una proposta sugli ammortizzatori sociali. E’ quanto emerso nell’incontro con sindacati e associazioni di categoria di giovedì 17 aprile.
Al tavolo tripartito il sindacato è tornato a sostenere l’urgenza di raggiungere un accordo che traduca in legge una serie di tutele sociali previste nel contratto industria firmato nel luglio del 2005. E a questo proposito già lo scorso autunno aveva presentato precise posizioni rispetto a un documento d’intesa avanzato dal precedente Esecutivo. In ritardo invece le associazioni imprenditoriali, che hanno avanzato le loro osservazioni solo in occasione dell’incontro di giovedì.
A questo punto il Segretario di Stato al Lavoro si è impegnato a definire un proprio documento di sintesi e rimandare il confronto di due settimane. In discussione ci sono importanti interventi di tutela sociale, che devono trovare concreta applicazione in norme di legge.
Ecco l’elenco:
1 riforma dell’indennità di disoccupazione;
2 estensione a tutte le aziende di servizio del diritto alla Cassa Integrazione Guadagni e riforma della stessa per i frontalieri coinvolti in casi di riduzione del personale;
3 introduzione di tutele specifiche per chi è costretto a cambiare lavoro a causa di motivi di salute;
4 estensione degli ammortizzatori sociali e introduzione di percorsi di ricollocazione per i lavoratori soggetti a malattie lunghe;
5 sostegno economico per uno dei genitori che si assenti dal lavoro per assistere i figli ricoverati in ospedale, compreso il, periodo di convalescenza;
6 introdurre l’istituto della maternità anticipata.