Fabbri-Filippini L’informazione di San Marino: La lesa maesta’ di Rete

Fabbri-Filippini L’informazione di San Marino: La lesa maesta’ di Rete

Fabbri-Filippini L’informazione di San Marino: La lesa maestà di Rete

A Rete dà molto fastidio essere accomunata alla Democrazia cristiana su delle scelte e delle posizioni fondamentali. Ora, la sua linea di condotta in Consiglio e fuori, compresa quella sulla Reggenza di Garanzia, da un po’ di tempo è molto simile, e in certi casi allineata, a quella della Dc. Quando non lo è, in ogni caso, sortisce i medesimi effetti. Questa è una valutazione politica, non lesa maestà… giusto per essere chiari. 

Sulla Banca Centrale e il sistema bancario La Dc dice: Non c’è allarmismo. No all’aqr (l’asset quality review), meglio una verifica fatta in casa dei crediti deteriorati. Ci sono i poteri forti che vogliono comprarsi il sistema bancario e la nostra sovranità. Roberto Ciavatta di Rete dice (interpellato, certamente non a caso, da La Tribuna): “Non vorrei, visto che circolano voci in questo senso, che ingenerando un allarmismo che fino ad oggi non c’è stato, iniziassero a dire che salta tutto e che ci servono soldi-investimenti per salvare San Marino, comprandosi di conseguenza il sistema economico e bancario”. Dove sono diverse queste posizioni di Dc e Rete?  Anzi, sembra quasi che la Dc o
chi per lei metta in giro le voci
e Rete le raccolga.

Reggenza di Garanzia
La Dc dice: No alla proposta di
Reggenza di Garanzia, perché
in questo momento ci si fanno
giochi politici sopra e poi la
Reggenza è sempre di garanzia.

Rete dice: No alla proposta di
Reggenza di garanzia, perché
in questo momento serve solo a
qualcuno per giochi politici. E
poi noi la Reggenza di garanzia
da tempo la proponiamo perché
sia così sempre e con Capitani
fuori dal Consiglio.

Dove sono diverse queste posizioni?
Certo, per la Dc la Reggenza
è da sempre di garanzia.
Per Rete dovrebbe esserlo sempre
e fuori dal Consiglio (il che
costituzionalmente ad oggi non
è possibile, ma questo meglio
non dirlo). Posizioni opposte
con esito uguale: oggi “no” alla
Reggenza di garanzia.

Alleanze
La Dc dice: Rete e Md sono in
antitesi a noi, però ci va bene
accogliere tutti gli altri tranne
Repubblica futura.
Rete dice: La Dc e Ps sono in
antitesi a noi, però ci va bene
accogliere tutti gli altri, tranne
Repubblica futura.
Posizioni speculari, stesso
effetto.

Strategie
La Dc dice: Caro Psd, venite da
noi che insieme faremo il bene del paese, mentre gli altri sono
compromessi… e una parte del
Psd se ne va dalla Dc.
Rete dice: Civico10, venite da
noi che insieme faremo duri e
puri il bene del paese, mentre
gli altri sono compromessi…
e una parte di Civico10 va da
Rete, se non come candidati
come voti.
Sfugge anche qui la differenza
tra le due strategie.

Gli avamposti
al tavolo riformista
La Dc fino all’ultimo ha tenuto
dentro al tavolo riformista,
come avamposto, i non troppo
convinti socialisti. Poi a un
certo punto li ha fatti uscire per
allearsi con loro.
Rete, per un buon periodo,
ha avuto come avamposto nel
tavolo riformista i non troppo
convinti indipendenti Federico
Pedini Amati e Luca Lazzari.
Poi a un certo punto i due sono
usciti incolpando gli altri che
non volevano Rete e sono andati
ad allearsi con loro.
Esito speculare.

Considerazioni
Se queste scelte siano dettate
dalle influenze, dalle illazioni,
dalle teorie e dietrologie
facebukkiane dei compagni di
viaggio che Rete si è scelta, è
difficile da dire, ma il nostro
giornale la linea editoriale non
l’ha mai cambiata. Forse, invece,
è Rete ad avere cambiato
linea politica e il fatto che a
dargli tanto spazio, financo
quando sposta uno spillo, sia
un giornale ben bene allineato,
dovrebbe fare riflettere a chi e
che cosa sia affine e funzionale
la strada intrapresa.
Questa è una lettura politica,
anche se Roberto Ciavatta maleducatamente
se ne risente;
anche se manco si possono fare
domande ad Elena Tonnini
sennò partono gli insulti di
Alessandro Rossi sul web, con
alte cariche che gli mettono i
“mi piace”…
Allora, rispetto per le posizioni
di tutti – pure per le nostre -,
ma visti anche alcuni alleati
scelti e annoverati d’un colpo
tra le “belle anime”, mentre
fino a ieri erano ritenuti impresentabili,
ci sono un po’ di cose
che il movimento Rete farebbe
bene a chiarire alla sua base, ai
nostri lettori e ai suoi elettori.

Antonio Fabbri
Carlo Filippini

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