Fabrizio Santurro: donazione alla biblioteca della Dante Alighieri di San Marino

Fabrizio Santurro: donazione alla biblioteca della Dante Alighieri di San Marino

ISTRUZIONE: AMBASCIATORE D’ITALIA DONA AL TITANO 300 VOLUMI

Da Hemingway a Svevo, da Faulkner a Ungaretti; e ancora Montale, Foscolo, Eschilo, filosofia contemporanea e critica dantesca. Il tutto in edizioni datate. È l’omaggio fatto al Titano, circa 300 volumi, da parte dell’Ambasciatore d’Italia a San Marino Fabrizio Santurro, “una persona che ha conquistato l’apprezzamento dei sammarinesi”, ha sottolineato Francesca Michelotti, Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione . La donazione, appunto libri di narrativa, prosa e poesia, ma anche molti saggi, sarà messa a disposizione dell’utenza sammarinese grazie alla società “Dante Alighieri”, che si occupa di tutelare e promuovere la cultura attraverso lo studio e la difesa della lingua e della civiltà italiana, la ricerca nelle discipline umanistiche e scientifiche, il confronto delle esperienze culturali sammarinesi con quella di altri Stati e realtà.
“Oggi è una giornata molto bella- ha sottolineato il Segretario Michelotti- in cui testiamo e viviamo il piacere della circolarità delle idee e della cultura”, anche grazie alla Dante Alighieri, che “dopo un lungo sonno è tornata in auge”, continuando a portare avanti i nobili scopi che nel 1911 hanno portato alla sua nascita. Scopi tuttora molto importanti, dato che l’identità di un popolo si lega strettamente alla sua lingua. Soprattutto, ha ragionato Michelotti, per un popolo come quello sammarinese che per un terzo vive fuori dai confini. E “i cittadini all’estero,-suggerisce il Segretario di Stato- se vogliono diventare una ricchezza per il nostro Paese, devono coltivare la lingua italiana come fattore identitario”. “Questi libri sono uno spaccato della mia formazione culturale”, ha aggiunto l’Ambasciatore, mentre Franco Capicchioni, presidente della società Dante Alighieri, lo ha ringraziato per “un grande segno di amicizia: le nostre radici sono poco frequentate fuori dagli ambiti scolastici- ha poi aggiunto- ma in tanti all’estero trovano nella cultura qualcosa che aiuta a riscoprirle”.

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