Faccia a faccia tra l’esecutivo del Patto e l’USC

Faccia a faccia tra l’esecutivo del Patto e l’USC

La legge prende le mosse dall’esigenza di riqualificare il settore commerciale, cominciando dalla valorizzazione di quello che c’è. Il contrario, sarebbe un punto di partenza sbagliato.

Con questo presupposto, il Patto ha trovato numerose convergenze di vedute con l’USC, che aveva chiesto un confronto diretto sulla proposta di legge di riforma del commercio, in scaletta per la prima lettura nel prossimo Consiglio.

Nessuna pregiudiziale quindi da parte dell’USC, che ha apprezzato alcune innovazioni e regole introdotte nella riforma, in particolare outlet e spacci aziendali; ma che ha sollevato qualche preoccupazione sul fatto che lo sblocco del 51% per il commercio al dettaglio possa trasformarsi in elemento di rischio per la struttura commerciale esistente.

A tale proposito il Patto ha assicurato che gli obiettivi della legge sono appunto quelli di mettere un po’ di ordine, regolamentare e soprattutto aprire nuove opportunità di sviluppo per l’intero comparto. Cioè diventare vero volano di crescita.

Nello specifico, per il commercio al dettaglio, l’apertura al 51%, non vuole essere indiscriminata: primo perché non è destinata al piccolo commerciante del circondario ma a grandi operatori in grado di dare un impulso all’immagine e al richiamo turistico; secondo perché permetterà di superare il moltiplicarsi di prestanome, la qual cosa ha già provocato grosse distorsioni. Quindi, la legge diventa uno strumento importante per creare, con ponderazione e gradualità, un percorso di chiarimento. Non un ostacolo.

Evidentemente, questa legge non fa tutto. Non affronta cioè aspetti come la fiscalità, gli immobili, i servizi, che sono rimandati ad altre leggi

L’intenzione precisa è quella di evitare speculazioni e, al contempo, incrementare in senso qualitativo e quantitativo un settore che è sempre stato fondamentale per la Repubblica. Non dovrà essere motivo di regressioni e di preoccupazioni.

La legge rimanda ad ulteriori regolamentazioni, e nel suo impatto comunque avrà bisogno di verifiche, con un attento monitoraggio. Una legge che va dunque letta nelle sue prospettive di sviluppo e di qualificazione.

Il Patto ha anche assicurato l’USC che questa legge non è blindata, ma che nel passaggio tra la prima e la seconda lettura potranno essere accolti ulteriori suggerimenti migliorativi.

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