Le gare automobilistiche facevano da copertura per un ‘pacchetto di risparmio fiscale’ a beneficio degli sponsor e delle scuderie. Le sole fatture false emesse per giustificare costi fittizi ammontano a 20 milioni di euro, ma per la Guardia di Finanza di Rimini, che ha scoperto la truffa, c’e’ ancora da scavare.
Ne parla l’Agenzia Dire-Torre1
I reati contestati sono quelli di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di scritture contabili, perpetrati
attraverso societa’ predisposte allo scopo operanti nel settore delle sponsorizzazioni delle gare automobilistiche ed il successivo trasferimento all’estero, in Svizzera e a San Marino,
dei proventi dell’attivita’ criminosa. L’intero sistema truffaldino e’ franato con l’applicazione della misura cautelare in carcere per quattro persone e con il contestuale decreto di sequestro preventivo di circa 8 milioni di euro. L’azione, compiuta nella
notte tra il 16 e il 17 luglio dalla Guardia di finanza di Rimini e denominata “sponsor laundering”, e’ stata determinata dal Gip del Tribunale di Rimini, Stefania Di Rienzo, per cui si e’ arrivati all’arresto dei tre principali indagati e al sequestro di due immobili, vari autoveicoli e motoveicoli, quote societarie, cassette di sicurezza, polizze assicurative, libretti
di deposito presso sei istituti bancari per un valore di un milione di euro.
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