Fantini, a San Marino, anziché difeso, capro espiatorio

Fantini, a San Marino, anziché difeso, capro espiatorio

Sta emergendo giorno dopo giorno con più chiarezza la linea difensiva adottata dal dr. Mario Fantini, già ai vertici di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino e

Gruppo Delta, coinvolto nella indagine Varano.

Fantini non ha mai accettato di compiere operazioni ‘irregolari’ come quella sollecitagli, a quanto pare, da due Segretari di Stato a San Marino:

effettuare un acquisto con un sovrappiù ‘in nero’.

Fantini ha sempre fatto sì che all’interno della Carisp e di Delta venissero osservate scrupolosamente tutte le regole, a partire da quelle dell’antiriciclaggio.

Le prove materiali che il dr. Fantini sta adducendo per difendersi finiscono, talvolta, per tirare in ballo altre persone.

D’altra parte, forse, il coinvolgimento di altre persone non sarebbe avvenuto se il dr. Fantini non avesse avuto la necessità di difendersi da solo.

Il dr. Fantini si aspettava da San Marino una difesa a tutto campo. Invece, proprio da San Marino, si è sentito relegato al ruolo di capro espiatorio, come traspare da una sua dichiarazione raccolta da Jeffrey Zani di La Tribuna Sammarinese: ‘ E’ evidente quando Masi
(ora presidente della fondazione Carisp, ndr) prende le distanze.
Dovrebbero essere loro a difendermi.
Invece mi hanno immolato sull’altare.

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