‘Faticoso vivere a Rimini’: il discorso del Vescovo Lambiasi per San Gaudenzo

‘Faticoso vivere a Rimini’: il discorso del Vescovo Lambiasi per San Gaudenzo

RIMINI. Lo scorso giugno, per il Corpus Domini, aveva rivolto la sua attenzione in particolare al tema del gioco d’azzardo. Anche ieri, durante la festa del patrono di Rimini, San Gaudenzo, il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi ha sottolineato la gravità: oltre 1300 euro a testa ‘investiti’ ogni anno, in media, dai riminesi, nel gioco. Nel discorso toccata anche la morte di Ivana Intilla e la difficoltà, ormai oggettiva, della vita ‘a Rimini’, e di un senso di sfiducia ormai dilagante.

Nuovo Quotidiano di Rimini: L’appello all’integrazione: “Gli immigrati sono una risorsa, non bisogna aspettare ancora per aprire il dialogo” / “Occorre reagire alla rassegnazione”  / Il vescovo Lambiasi nel discorso alle autorità: “Oggi per tanti vivere a Rimini è diventato faticoso e disagevole” / Sulla tragedia di Cattolica: “L’amore è un dono. Non ha nulla a che vedere con la pretesa di possedere l’altro” 

RIMINI. Un discorso che ha riguardato tutte le tematiche attuali della società, quello tenuto dal vescovo Francesco Lambiasi, in occasione della festa di San Gaudenzo, e indirizzato alle autorità. Il messaggio che lancia è che “occorre reagire alla rassegnazione. La situazione del Paese e quella particolare della nostra città sta ingenerando un clima diffuso di rassegnazione: ci si interessa meno e con minore speranza del bene comune; ci si preoccupa piuttosto di superare le proprie difficoltà, individuali o familiari”. “Oggi per tanti cittadini vivere a Rimini è diventato faticoso e disagevole. Si registra anche da noi quel malessere della ‘città’ e nella ‘città’, radicato e sempre più diffuso, che si respira anche altrove. Aumentano le situazioni di difficoltà e di sofferenza, e le aree della povertà, del pericolo, dell’insicurezza si vanno estendendo in misura crescente e allarmante”, ha sottolineato. “Appare in crescita esponenziale il sentimento di paura e di incertezza verso il futuro, in conseguenza delle minacce, reali o presunte, che si profilano all’orizzonte: dalla paura degli immigrati e dei fondamentalismi settari alla paura di attentati terroristici; dalla paura legata agli episodi di microcriminalità che minacciano la nostra vita privata alla paura di vivere in periferia e di essere esposti a rischi di ogni tipo. (…)”


Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy