Fausta Simona Morganti: “Riscoprite questa terra e ci troverete speranza e ricchezza”

Fausta Simona Morganti: “Riscoprite questa terra e ci troverete speranza e ricchezza”

“Riscoprite questa terra e ci troverete speranza e ricchezza”

Una interessante intervista a Carlo Petrini (slow food) su “la Repubblica di martedì 28 aprile, induce ad alcune considerazioni, che potrebbero anche essere ascoltate, dopo la tre giorni di dibattito consiliare su come trovare, stampare, far arrivare i soldi per una economia stremata anche dal coronavirus.

L’intervista parla di turismo sostenibile per un territorio quasi dimenticato, ma ricco di storia, scorci ambientali, risorse culturali: il Montefeltro.

 San Marino, almeno la parte della Capitale, ci è dentro in pieno, tanto da non potervi prescindere, perché quel paesaggio è, prima di tutto, storico-istituzionale, dunque originario.

“non possiamo più stare tutti ammassati -risponde Petrini alla domanda sul modello turistico di Rimini- la Romagna dovrà ripartire dalla valorizzazione del paesaggio interno, che è bellissimo” l’intervista è introdotta da una foto della rocca di San Leo.

Di questo contesto San Marino è una punta di diamante, a patto però che abbandoni le idee grandiose che appartengono a lembi di terra e a visioni strategiche estranee a questa realtà.

  Appartiene  alla  realtà del piccolo Stato  e delle rocche del Montefeltro una austera difesa di specificità ,che ha optato ,nei secoli,di non confondersi col massimo consumo e sfruttamento economico ,che ha pervicacemente inseguito una idea  di benessere legato ,ai riti tramandati da generazione in generazione,che ha reso fruibile un patrimonio di popolazioni, di sapori e odori,di linguaggi,di piccole storie degli anfratti più nascosti,di grandi scoperte delle proprie,  univoche, radici culturali.

 San Marino deve fare la sua parte: la sua eccezionalità è stata resa possibile anche da quella solitudine   di castelli e rocche sui quali si erge, manutenzione, cura, valorizzazione la deve anche ai territori circostanti, alle loro attese.

 Potremmo aggiungere, che la piccola Repubblica ha rappresentato   un monito alle velleità di potere   degli arroganti” signorotti” e capitani di ventura medievali che hanno portato distruzione e abbandono nella valle del Marecchia.  Il fiume che nasce dalla sorgente accanto al Tevere e scorre giù fino al mare Adriatico, che attraversa luoghi appartati e paghi di poche semplici cose, e che Tonino Guerra, e tanti altri poeti e narratori, hanno disseminato di aneddoti, racconti.

Un progetto per il turismo deve tenere conto dell’ambito storico- geografico di una tendenza che potrebbe realizzarsi a breve, della quale è necessario cominciare a parlare, per non restare isolati.

Ma un progetto per il turismo prossimo venturo deve possedere una forte qualità politica. La sua lungimiranza è intersecata a fondamenti imprescindibili che vanno chiariti senza giri di parole.

Innanzi tutto deve essere finalizzato al bene comune e non agli interessi particolari di persone o categorie di persone; il progetto non deve essere di settore, ma riguardare la vita economica e sociale nella sua interezza.

In secondo luogo deve potersi affidare a una molteplicità di reali competenze e non a quelle confezionate dalla politica e dal pregiudizio culturale, che continuamente impediscono il dispiegarsi delle risorse.

Deve infine poter contare su una gestione metodologicamente aperta al dialogo, capace di discernere banalità e superficialità. Nell’incontro assai delicato fra disparate valenze economico-culturali infatti è spesso la politica che cede al facile e all’immediato.

Il Montefeltro è una realtà solo apparentemente accasciata. Ogni ghetto del suo indefinibile territorio pulsa di storia e di storici che lo hanno sondato e che continuano a stimolarne la ricerca. La” società di studi storici montefeltriani” è l’ottimo presidio del suo valore.

 San Marino può offrire l’appoggio delle sue istituzioni culturali, farle uscire dall’ombra e dalla clandestinità in cui le ha ricacciate la legge che ne ha riproposto l’accorpamento in omaggio a una managerialità che mai potrà verificarsi, in assenza delle condizioni primarie di strumenti e di risorse umane.

Abbiamo poi l’Università e la RTV che possono svolgere un ruolo fondamentale di autorevolezza del progetto e convincersi di far parte anch’esse di un suo futuro sviluppo.

Non manchiamo di possibilità e la situazione di crisi ci impone di utilizzarle e valorizzarle. Si può cominciare dal breve e significativo richiamo di Petrini: “in questa terra troverete speranza e ricchezza”.

Fausta Simona Morganti 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy