Festa della donna Diocesi di San Marino-Montefeltro

Festa della donna Diocesi di San Marino-Montefeltro

Domenica 8 marzo, per la ricorrenza civile della “Festa della donna”, l’Ufficio diocesano di Pastorale sociale ha organizzato un momento di preghiera; si terrà alle ore 19 nella chiesa delle Clarisse a Valdragone (RSM) in via Fiordaliso, 2.

Hanno assicurato la loro presenza le rappresentanze delle aggregazioni laicali della Consulta diocesana. L’invito era arrivato attraverso un articolo pubblicato sul mensile “Montefeltro” a firma del Dott. Gian Luigi Giorgetti, responsabile dell’Ufficio di Pastorale sociale.

A cinquant’anni dal Messaggio di Paolo VI alle donne, a chiusura del Concilio, e a vent’anni dalla Lettera alle donne di Giovanni  Paolo II in occasione del IV Congresso internazionale sulla condizione femminile tenutosi in Cina, viene proposto un bilancio sul cammino fatto nel riconoscimento della dignità della donna, ma viene proposto anche un “giudizio” sulle violenze, le strumentalizzazioni, le sopraffazioni di cui le donne sono ancora oggetto nell’ attuale società. Dunque, non solo feste e mimosa, ma verifica e preghiera.

Il tema della Giornata è formulato con un interrogativo: “Quale bellezza?”. È un invito a liberare tutta la bellezza che Dio ha messo in ogni essere umano, creato a sua immagine. Una bellezza che mantiene sempre il suo fascino, anche quando il volto è segnato dalle rughe o dalla sofferenza. È, in particolare, una consegna a lasciarsi sorprendere ancora dalla bellezza del grembo accogliente per la vita che fiorisce. C’è anche una bellezza deturpata, quella di tante donne non rispettate nella loro dignità.

Giovanni Paolo II ha rilanciato il grande tema della singolarità del genio femminile.

Società, cultura, politica, mondo del lavoro e dell’arte, potrebbero fare un balzo in avanti e in profondità e bellezza con il contributo della donna. Così nella Chiesa.

Stimolante, come sempre, il richiamo di papa Francesco quando, di ritorno da Rio de Janeiro, ricordò che la considerazione della donna nella Chiesa non sta nella rivendicazione di ruoli e di posti, ma nell’accoglienza piena del dono unico che ella è. 

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