Fil Rouge. Corriere Romagna San Marino

Fil Rouge. Corriere Romagna San Marino

Corriere Romagna San Marino:

Blitz in 5 società e sei denunciati

 False fatture nelle sponsorizzazoni sportive

Maxi evasione contestata sull’asse Cesena-San Marino: un cesenate torna nei guai

 
CESENA. False sponsorizzazioni nel mondo del ciclismo,
della Moto Gp, dei Rally e dell’Offshore. Il cesenate 50enne
Giorgio Manuzzi è tornato nel mirino della Guardia di Finanza.
Ad inizio anni 2000 venne colpito da un ordine d’arresto.
Poi una condanna a 2 anni e due mesi.

 Nel 2012 è stato indagato per
un’altra indagine sull’asse Cesena-
San Marino. Questa volta la
Guardia di Finanza di Forlì lo
ha ridenunciato: aggredendo in
particolar modo patrimoni a lui
riconducibili. Con lui nei guai
altre 5 persone, tutte residenti
nel Nord Italia. Sono considerati
prestanome di “cartiere” ita –
liane, usate per le fatture.
L’inchiesta seguita dal capo
procuratore Claudio Sottani e
coordinata dal pm Fabio Di Vizi
o, è culminata ieri quando
dall’alba più di 40 militari delle
fiamme gialle hanno eseguito 5
perquisizioni.
E’ stata l’ultima fase dell’inda –
gine avviata nel 2012 in materia
di riciclaggio, abusiva attività
bancaria e finanziaria.
I dati acquisiti all’inizio avevano
messo in evidenza agli occhi
dei finanzieri ulteriori movimentazioni
finanziarie di
Giorgio Manuzzi, nel l’amb ito
delle sponsorizzazioni sportive.
I soldi e le fatture per le accuse
viaggiano da Cesena verso San
Marino con bonifici ed assegni
imponenti. Operazioni non giustificate
da un corrispondente
valore economico dell’a t t iv i t à
sottostante.
“Ingenti e sospetti” flussi finanziari
generati dal 2006 al
2009, senza che vi fossero equivalenti
(in valore) prestazioni
tra le ditte coinvolte.
Perquisizioni sono scattate
anche all’interno delle 64 ditte utilizzatrici
del servizio: sparse
tra Emilia Romagna, Trentino,
Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte,
Toscana, Lazio, Abruzzo
e Puglia.
Per le accuse tramite Manuzzi
si acquistavano prestazioni promo
– pubblicitarie fittizie da
un’altra società di sponsorizzazioni
con sede a San Marino
(sempre riconducibile al 50enne
cesenate), la quale a sua volta si
avvaleva di fatture per operazioni
inesistenti emesse da operatori
economici nazionali senza
alcuna operatività: le cosiddette
“missing traders” al vertice delle
quali c’erano le altre persone
denunciate.
L’insieme degli acquisti fittizi
sostenuti dalla società di Cesena
serviva a formare il “pacchetto”
di costi gonfiati forniti poi “a cascata”
alla propria clientela nazionale,
con fatture per operazioni
oggettivamente inesistenti.
Per avere conferma dell’inte –
ro impianto accusatorio i procuratori
Sottani e Di Vizio si erano
recati di persona a San Marino
per avere una rogatoria internazionale.
E’ stata così perquisita
la sede della società sammarinese
con tutta la documentazione
che aveva all’interno; importantissima
per gli inquirenti.
Per le accuse la società sammarinese,
principale fornitrice
della società cesenate, serviva
quale intermediario per effettuare
a sua volta pagamenti verso
le società cartiere italiane
che, “s t r a n a m en t e ”, avevano
anch’esse i conti correnti accesi
presso istituti di credito sammarinesi.
Società di Emilia Romagna,
Friuli e Toscana.
A fronte dei pagamenti tramite
bonifico ed assegni, avvenivano
poi prelievi di contanti (anche
in mazzette di 100 banconote
da 500 euro) che l’imprenditore
di Cesena provvedeva a versare
sui conti correnti personali che
ha a San Marino. Tra il 2006 ed i
2010 sono state eseguite operazioni
di prelevamento in contante
per circa 24 milioni di euro.
I proventi illeciti così conseguiti,
venivano poi reinvestiti
in attività patrimoniali di una
società immobiliare di diritto italiano
riconducibile per le accuse
sempre a Giorgio Manuzzi,
ma formalmente di proprietà di
una fiduciaria di San Marino. Il
50enne cesenate, forse temendo
un nuovo arresto dopo quello
d’inizio 2000, ha anche creato ad
hoc un “trust apparente” di diritto
sammarinese, facendovi
confluire tutto il patrimonio della
società immobiliare, per cercare
di creare una ulteriore protezione
da eventuali pretese
dell’erario italiano. Nelle accuse
la Finanza ha messo nero su
bianco 81 milioni di euro di fatture
false per sponsorizzazioni
sportive; un’evasione di Iva per
oltre 16 milioni; 71 soggetti economici
emittenti/utilizzatori di
fatture per operazioni inesistenti
per complessivi 6 denunciati
in stato di libertà. Sono stati sequestrati
beni mobili ed immobili
per oltre un milione e mezzo
di euro, sequestrate quote societarie
di due società aventi una
patrimonializzazione per oltre
3,1 milioni di euro complessivi
ed immobilizzazioni per oltre
3,2 milioni. Importante è stata
nell’inchiesta la collaborazione
di San Marino e degli istituti
bancari del Titano.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy