La Tribuna Sammarinese titola: Emerge una San Marino senza prospettive dal report del Fondo Monetario Internazionale / Pressioni internazionali necessarie: San Marino non è capace di gestire il percorso verso la trasparenza
Già nel 1999, il FMI ha esortato le autorità sammarinesi a compiere sforzi per adottare i principi fondamentali di Basilea”.
Risultato? Nessuno.
Nel 2000, ricorda la delegazione del Fmi, San Marino assunse l’impegno solenne di mettere in atto pratiche contro la concorrenza fiscale dannosa.
Risultato? Proprio agendo sui differenziali che danneggiano le altre economie, l’economia di San Marino ha basato il suo business tanto da far registrare nel periodo 2000 – 2007 uno dei più alti tassi di crescita nel mondo.
Il rapporto del Fmi, datato 24 febbraio 2011, ma reso noto solo giovedì scorso, usa modi diplomatici su numerosi aspetti che mettono in evidenza le criticità del sistema San Marino, ma non riesce a contenere lo stupore quando afferma come: “Negli ultimi dieci anni, San Marino è riuscito a sfuggire dall’impatto delle iniziative internazionali contro il segreto bancario”.
L’esame riguarda gli effetti della decisione Ecofin sulla tassazione dei redditi da risparmio che dal giugno 2011 salirà al 35% a che ormai viene criticata come inefficace da parte di tutti gli organi internazionali. Ma con ancora maggiore stupore il Fmi afferma: “È sorprendente che, nonostante le pressioni crescenti sui centri off-shore per aumentare la trasparenza, il settore finanziario sammarinese abbia continuato a fare affidamento sul segreto bancario”.
Sarebbero ancor più sorpresi i tecnici del Fmi se sapessero che anche dopo la tempesta che si sta abbattendo sull’economia sammarinese, ci sono ancora poteri molto forti che impediscono al governo di agire con determinazione sulla strada della trasparenza totale per cui nessuno ancora ha proposto di abrogare dall’ordinamento sammarinese l’articolo di legge che contempla il segreto bancario.
Leggi l’articolo di Gabriele Frontoni su Fmi-San Marino