Fondo di sostegno per le banche, qualche perplessità

Fondo di sostegno per le banche, qualche perplessità

Governo e Banca centrale di San
Marino affilano le armi contro lo scudo fiscale e per tutelare il
sistema bancario nazionale. In caso di necessita’ a garantire
liquidita’ agli istituti del Titano ci pensera’ Bcsm. Attraverso
una procedura precisa, piena di paletti e garanzie che culmina
con il nulla osta del Congresso di Stato, le banche,
esclusivamente in caso di carenza di liquidita’, potranno fare
richiesta di contante all’istituto di vigilanza centrale portando
in garanzia i propri patrimoni, titoli, azioni, immobili o
partecipazioni che siano, con un tasso di interesse che verra’
definito caso per caso.
Questo il contenuto del decreto che il governo ha presentato
nel tardo pomeriggio ai consiglieri di maggioranza e approvazione
e che ha gia’ incassato l’ok del Fondo monetario internazionale,
sottolinea alla fine dell’incontro il segretario di Stato per le
Finanze Gabriele Gatti. Che aggiunge: “Si tratta di una garanzia
ulteriore che tutto il sistema da’ per tranquillizzare di fronte
a certe voci che hanno creato tensioni. Emerge- aggiunge- che le
banche sono ben patrimonializzate e infatti nessuna richiesta e’
finora arrivata”. All’incontro del pomeriggio e’ presente anche
una delegazione di Bcsm, con il direttore Luca Papi, che parla di
una “buona notizia per il Paese”. Il decreto, spiega, da’ infatti
“un presidio che prima non c’era sui problemi di liquidita’ delle
banche. Il finanziamento concesso sara’ per periodi molto brevi e
dunque con costi limitati, anche se gli interessi saranno
alti”.
Come spiegano i consiglieri di
maggioranza che escono alla spicciolata dall’incontro si tratta
di “uno strumento di garanzia senza nessun stanziamento da parte
dell’esecutivo”, voluto, c’e’ chi dice forse troppo tardi, per
tutelare gli istituti di credito sammarinesi, in particolare
quelli piu’ piccoli che avendo patrimonializzato i propri
depositi potrebbero avere difficolta’ a far fronte a richieste
ingenti di capitali da scudare. Il provvedimento, aggiungono,
risponde soltanto a problemi temporanei di liquidita’, non a
problemi strutturali e infatti ogni singolo caso sara’ vagliato
attentamente da governo, commissione di Vigilanza e Bcsm.

Rimanda invece il giudizio l’opposizione. “Ci hanno chiesto di
condividere un atto responsabile- si limita a commentare Giovanni
Lonfernini dei Democratici di centro- ma per farlo serve un
coinvolgimento maggiore e un quadro di garanzie. Ci hanno dato
una serie di elementi, ora valuteremo all’interno degli organi di
partito”. Dello stesso avviso il segretario dei Socialisti
riformisti Simone Celli: “In gioco ci sono gli interessi del
sistema bancario, ma non va dimenticata la stabilita’ del
bilancio statale. Non siamo contrari a priori ma serve una
valutazione approfondita”. E la prima occasione per discuterne
potrebbe essere il Consiglio grande e generale che si apre domani.

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