Francesco Morganti: “gli scontri personali”

Francesco Morganti: “gli scontri personali”

Siamo stati accusati di aver annunciato una campagna elettorale pacata e di fare invece leva sullo scontro, sugli attacchi personali e sulla polemica.

L’intenzione di essere pacati c’era ed era buona: un confronto sereno sulle idee sul modo di concepire lo sviluppo del Paese; un’ intenzione vanificata in partenza e non certo dal centro sinistra. Il centro destra ha esordito con una campagna “contro” il centro sinistra e non “a favore” della soluzione dei problemi di San Marino.
Qualche esempio? Alleanza Popolare, Arengo e Libertà e i “Nuovi” Socialisti; che hanno tradito la loro base con la scelta conservatrice di destra si difendono dicendo che i traditori siamo noi, saremmo noi che abbiamo bloccato le riforme, noi che avremmo voluto fare il Governo con la DC. Ma questo non spiega perché adesso con la DC ci sono loro.

La nuova legge elettorale impone di dichiarare da che parte si sta: Il PSD lo ha detto con chiarezza. All’interno del centro destra tutti sembrano avere dimenticato quanti scontri ci sono stati negli anni scorsi tra Alleanza Popolare e la Democrazia Cristiana, tutti cercano di ignorare le forti divergenze interne alla coalizione, tutti desiderano credere nel miracolo di una ritrovata stabilità. Una stabilità che è indispensabile garantire al Paese ma che non potrà essere attuata da una compagine politica che al suo interno include storici contendenti interessati a recitare il ruolo degli alleati inossidabili solamente in procinto della scadenza elettorale.

Vogliamo ricordare,quante se ne sono dette, negli anni, la DC e AP ? Vogliamo far sapere alla gente che, nel centro destra , fin dall’inizio, si sta litigando di brutto? Vogliamo chiedere alla gente se crede nei miracoli e pensa quindi che sia possibile trovare la sospirata stabilità politica mettendo insieme Gatti, Masi, Casali, Morri, Sansovini, Arzilli, Berardi e Menicucci?

Vogliamo giocare a indovinare come potrebbero spartirsi le poltrone del Governo, o magari scommettere che da dieci le farebbero diventare quindici? Vogliamo chiedere alla DC se è d’accordo che AP abbia già designato il futuro Segretario di Stato per gli Affari Esteri?
Vogliamo chiedere a Berardi se il suo amico Grandoni sa che AP e NS lo contrasterebbero anche se lui volesse costruire gratis un asilo nido?

Certamente molte di queste domande i sammarinesi se le stanno già ponendo e il nove novembre ricorderanno che la gran parte di quei signori del centro destra che aspirano a sedersi al tavolo del Congresso di Stato in passato ha governato soltanto attraverso una politica delle parole, bloccando le riforme e creando continui problemi allo sviluppo della Repubblica.

Allora, i sammarinesi voteranno per la coerenza del centro sinistra dove, in cento e più anni di storia, si sono realizzate tutte le principali riforme, mentre lasceranno al centro destra tutto il tempo necessario per riflettere, per decidere chi sta con chi in tutta calma, senza essere costretti dalle loro evidenti contraddizioni a darcela a bere, ancora una volta a danno del Paese.

Francesco Morganti, Candidato PSD

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