INDAGATO A RIMINI PER CASO SCARAMELLA: “COSÌ TUTTO SI CHIARIRÀ”.
“Finalmente si potra’ concludere
questa telenovela anche a Rimini”. Il segretario di Stato per le
Finanze della Repubblica di San Marino, Gabriele Gatti, accoglie
cosi’, con un auspicio, la notizia, apparsa oggi sulla stampa
locale, del suo coinvolgimento nelle indagini del Tribunale di
Rimini sull’affaire Scaramella. Una rogatoria a firma del
procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, sarebbe gia’ stata
evasa in settimana dal Tribunale del Titano, per appurare il
concorso in calunnia da parte del segretario alle Finanze ai
danni di Alvaro Selva, politico sammarinese di lungo corso,
protagonista nella precedente legislatura di una Commissione
d’inchiesta sfociata con le sue dimissioni da consigliere (allora
nelle fila del Psd). Per il segretario di Stato, gli ultimi
sviluppi “sono frutto dell’ennesima denuncia di Alvaro Selva-
spiega- che ancora non si e’ messo l’anima in pace”. Gatti,
quindi, ricorda: “Gia’ il Tribunale di San Marino ha archiviato
procedimenti analoghi a quello in corso a Rimini”. Percio’
“finalmente- si augura- si potra’ concludere questa lunga
telenovela anche nella citta’ romagnola”.
Inoltre, il ministro del Titano fa sapere di aver dato mandato
ai propri legali, avvocati Maresi di Rimini, di avviare una
controdenuncia per calunnia: “Ritengo giusto e legittimo-
conclude- che venga tutelata la mia immagine”.
Le carte riminesi si riferiscono alla denuncia di Selva contro
Mario Scaramella, il professore napoletano consulente in Italia
della commissione parlamentare Mitrokhin: nel 2005, Scaramella
aveva denunciato Selva al Tribunale di San Marino, poi a quello
di Rimini, per la responsabilita’ in presunti traffici di uranio
arricchito tra la Romagna e l’ex Unione sovietica. Accuse che si
sono risolte nel nulla e di cui ora chiede conto l’ex consigliere
Pds, nonche’ uomo di punta negli anni ’80 del Pcs, Partito
comunista sammarinese, chiamando in causa anche l’attuale
segretario di Stato per le Finanze.