Giacomo Volpinari su proposta Rossi-Berti e Istanza d’Arengo su Assemblea Costituente

Giacomo Volpinari su proposta Rossi-Berti e Istanza d’Arengo su Assemblea Costituente

Intervenire in questo momento storico sulla situazione politica di San Marino è un’avventura che può provocare forti mal di testa.
Se, da un lato, può sembrare semplice discutere di alcune dinamiche politiche che paiono riproporre le stesse logiche che sopravvivono da anni, dall’altro lato diviene difficile a causa delle variabili che, a differenza del passato, si affacciano prepotentemente sullo scenario attuale  (a partire dalla situazione socio-economica sino all’evoluzione del processo della c.d. “tangentopoli sammarinese”). La difficoltà nel delineare un quadro politico chiaro porta ad interrogarsi sulla bontà di ogni nuova iniziativa che viene presentata, consci del fatto che spesso ci si trova di fronte a manovre politico-comunicative e non sostanziali. Dal mio punto di vista è fondamentale ristabilire una reale democrazia che, come chiaramente emerge anche dalle carte dei magistrati, è stata di fatto “sospesa” a lungo. Certo, il problema è ampio e non è possibile risolverlo trovando qualche capro-espiatorio ma nemmeno costruendo contenitori con vecchi schemi che rischiano solo di prestarsi come occasione di un finto rinnovamento, ma è fondamentale un progetto sistemico che abbia davvero il coraggio e la volontà di attuare gli interventi istituzionali ed economici necessari. Per fare questo la base è avere idee, progetti chiari ed è imprescindibile che questi siano sostenuti da persone credibili in grado di metterli in atto nella sostanza, scongiurando ciò che abbiamo constatato sino ad oggi, ovvero la non concretizzazione delle parole proferite.
Ho letto pertanto con interesse l’articolo sottoscritto dal Consigliere di Noi Sammarinesi Gian Nicola Berti e dall’ex-Consigliere di Sinistra Unita Alessandro Rossi i cui contenuti prendono spunto da un precedente intervento di un professionista sammarinese.
Tralasciando la “sponsorizzazione” a quest’ultimo, ritengo interessante l’analisi relativa al quadro politico e mi compiaccio del fatto che sia stata citata l’iniziativa avviata nel corso del 2015 denominata “Arengo della Cittadinanza” della quale ho attivamente fatto parte.
Tale iniziativa aveva quale primo obiettivo la strutturazione di un sistema di regole istituzionali e culturali tali da permettere di superare nella realtà un modello malato quale quello che ha vissuto sino ad oggi.
Negli anni più volte la cittadinanza ha cercato di incidere sul sistema, quasi sempre senza riuscirci trovando dall’altra parte un interlocutore, quello istituzionale, completamente sordo e autoreferenziale.
Nella lettura dello scritto dei politici citati non è ben chiaro cosa essi vogliano intendere parlando di “legislatura costituente”, anche se essa pare delineare un nuovo contenitore con una formula alquanto indefinita.
A questo proposito ritengo che sia necessario uscire dai soliti schemi della politica nostrana, volti più alla strategia e alla tattica sottobanco che alla chiarezza e la trasparenza, pertanto sarebbe interessante che anche queste iniziative, come tutte quelle che i partiti stanno mettendo in atto,  siano ispirate a questi principi.
Ritengo altresì interessante il passaggio relativo alla necessità di un’Assemblea Costituente, tema a me caro e che mi ha spinto a sostenere l’iniziativa dell’”Arengo della Cittadinanza” sopra citata.
In quest’ottica tale iniziativa ha prodotto spunti interessanti sui quali sarebbe interessante ragionare ed a questo proposito, assieme ad altri cittadini, ho predisposto un testo circa la creazione di una vera Assemblea Costituente che abbia il compito di redigere una riforma costituzionale, da sottoporre poi alla cittadinanza, basandosi su principi fondamentali ben definiti quali: trasparenza, democrazia diretta, conflitto di interesse, snellimento delle Istituzioni ecc.
Tale scritto verrà presentato tramite istanza d’arengo nel prossimo mese di aprile: consapevole che l’argomento è assai complesso e certamente non può essere esaurito esclusivamente  mediante  questo strumento,  credo  sia  fondamentale iniziare  a  discuterne  senza  pregiudizi, preconcetti  e  cercando  ampia  condivisione  d’intenti.
Ritornando alla proposta politica presentata da Rossi e Berti, personalmente credo fermamente che qualsiasi progetto politico non potrà esimersi dall’essere fondato su regole chiare che dovranno portare ad un cambiamento drastico e sostanziale di un “modo” di ragionare. In caso contrario il gravissimo rischio a cui potremmo andare incontro è quello di ritrovarsi di fronte ad una “boutade” dove il risultato non potrà che essere “cambiare tutto per non cambiare nulla”.
Giacomo Volpinari

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