La notizia che il governo ha comunicato alla Giochi San Marino
di lasciare, improrogabilmente, il Kursaal alla data del 31 agosto prossimo ha
avuto una grande eco. Giustamente. È il segno di una svolta. È la dimostrazione
che il Palazzo Pubblico non è ancora occupato come invece la conferenza stampa
indetta a Palazzo Begni – convocata da una signorina con accento tedesco! –
aveva fatto intendere. Ci siamo. Arriva dal Governo una notizia che la gente
temeva di non potersi più aspettare. C’era già chi cominciava a progettare (come
extrema ratio) una iniziativa politica promossa direttamente dalla società al di
fuori dai partiti. Speriamo che non sia necessario.
La lettera di sfratto alla Giochi San Marino è firmata dal
Segretario Paride Andreoli. Fatto da sottolineare. Non tanto perché Andreoli è
Segretario al Turismo e quindi il rappresentante di Governo più interessato per
dovere d’ufficio al recupero di quegli spazi all’interno del Kursaal, ma perché
egli è stato uno dei firmatari della sciagurata convenzione del 25 ottobre 2001
da cui ha inizio tutta la vicenda. Siamo certi che anche gli altri congressisti
firmatari di quella convenzione (Fiorenzo Stolfi, Clelio Galassi, Maurizio
Rattini, Pasquale Valentini, Fabio Berardi) ora prenderanno posizione.
Altra notizia buona (perché ‘l’una tira l’altra’ dovrebbe valere
solo per quelle cattive?) è l’approvazione della Istanza d’Arengo che obbliga il
Governo a pubblicare sul Bollettino Ufficiale le convenzioni, fra Stato e
privati, aventi rilevanza urbanistica. Una precedente Istanza in materia era
stata bocciata. Questa volta no.
I due fatti segnano l’inizio di una inversione nella politica
sammarinese? Restano pochi mesi per dimostrarlo. Ma sufficienti.