IlSole24Ore
Evasione. Il Governo ratifica l’accordo che va votato dalle Camere
Italia Marino, segreto bancario soft
Giorgio Costa
Non cade il segreto bancario a San Marino ma la sua portata viene
significativamente compressa quando le autorità hanno diritto, secondo la
convenzione Ocse, di ottenere informazioni «verosimilmente pertinenti» per
«l’applicazione di leggi interne relative a imposte di qualsiasi genere» da
banche, istituzioni finanziarie, agenti, fiduciarie o singoli individui. E così
la Repubblica del Titano potrebbe uscire dalla black list in cui è stata
confinata dal Governo italiano con non pochi problemi per l’economia visto che
ne «subiva danni», secondo recenti stime del governo locale, almeno il 60% delle
aziende. Inoltre, in linea generale, sul fronte della tassazione di interessi,
dividendi e canoni la tassazione tra i due paesi avverrà seguendo i criteri
della direttiva 435/1990 “madrefiglia” che si applica a livello comunitario. Si
stabilisce, quindi, il principio generale che le somme sono imponibili nello
Stato in cui è residente chi li incassa. Quindi per i dividendi pagati dalla
“figlia” sammarinese alla “mamma” italiana l’esenzione a San Marino scatta se la seconda detiene
almeno il 10% del capitale e se è diversa da società di persone. Per interessi e
canoni esenzione se si possiede almeno il 25% della “figlia”. Nei casi diversi
le ritenute alla fonte (dividendi, interessi e canoni) non potranno essere
superiori, rispettivamente, al 15, 13 e 10 per cento.
Sono questi gli effetti della ratifica avvenuta ieri l’altro da
parte del Governo Monti della Convenzione tra la Repubblica italiana e la
Repubblica di San Marino per evitare le doppie
imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali.
Si tratta del coronamento del protocollo siglato il 13 giugno scorso dal
ministro degli esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, che va a modificare la
convenzione bilaterale del 2002; accordo ratificato nel giugno stesso dal
governo sammarinese mentre l’Italia ha atteso l’approfondimento condotto dai
tecnici del ministero dell’Economia. Ora il Ddl governativo dovrà essere
approvato dal Parlamento e l’obiettivo del governo è la pubblicazione della
legge in «Gazzetta» prima della fine della legislatura.