GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’AIDS: DATI RIMINESI E BUONE PRATICHE

<b>GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’AIDS: DATI RIMINESI E BUONE PRATICHE </b>

Si rendono noti, in occasione della giornata internazionale contro l’Aids, che ricorre oggi, primo dicembre, i dati relativi al territorio di Rimini e materiali per eventuali approfondimenti, relativi alla situazione internazionale.

L’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Ospedale ‘Infermi’ di Rimini ha in cura circa mille persone con sindrome da hiv o Aids conclamato. Di queste, circa 800 sono in terapia antiretrovirale. Nella provincia di Rimini, dal gennaio 2002 al dicembre 2007 sono state rilevate 323 nuove diagnosi di infezione da hiv. Di queste persone, il 73,4 per cento è di sesso maschile. Nel 2007 le nuove diagnosi sono state 49. Il numero dei residenti, tra le persone cui è stato diagnosticato l’hiv, è stabile negli ultimi anni (30 casi nel 2007). L’andamento dei pazienti non residenti e stranieri non è stabile negli anni (nel 2007 sono rispettivamente 2 e 17).

Sempre tra i casi di nuova diagnosi, la maggior parte dei pazienti (il 60 per cento) ha età compresa tra i 30 e i 49 anni, ma vi è anche un 6 per cento di ultrasessantenni. La trasmissione per via sessuale, sia omosessuale sia eterosessuale, è la più diffusa: il 91,7 per cento. E il 43,3 per cento delle persone cui l’hiv è stato diagnosticato nel 2007 era in una fase già avanzata della malattia. Le motivazioni che hanno spinto le persone a fare il test per l’hiv sono varie: prevenzione, percezione di comportamenti a rischio, gravidanza, donazione sangue, screening precedenti ad interventi chirurgici e altro.

I casi di Aids notificati, in provincia di Rimini, sono stati 17 nel 2007, in lieve calo rispetto agli anni precedenti. Di questi, 10 nelle persone cui l’infezione è stata riscontrata nello stesso anno. I casi notificati sono 107 dal 2002 (67 di nuovo riscontro). Dal 2002 al 2007 si sono verificati, sempre nel Riminese, 23 decessi per Aids (4 nel 2007, 2 dei quali in persone di nuovo riscontro dell’infezione).

Si stima (da protocolli internazionali) che tra le persone affette da hiv, il 25 per cento non ne sia a conoscenza: queste persone rischiano di essere responsabili del 75 per cento dei nuovi contagi. Per questo è importante fare il test dell’hiv. Il test, infatti, è il primo e principale modo di prevenzione rispetto al contagio. Coloro che ritengono di avere, o aver avuto, comportamenti a rischio, sarebbe opportuno che facessero il test. Sono importanti, ovviamente, anche stili di vita sani, quali ad esempio avere rapporti sessuali sicuri, o almeno cercare di proteggersi col preservativo. Alle persone tossicodipendenti che fanno uso di droghe per via iniettiva si raccomanda di non scambiarsi la siringa e usare sempre siringhe usa e getta, ovviamente non usate.

La prevenzione resta, infatti, la principale strategia per contrastare l’Aids: anche se il numero di persone con patologia conclamata e di morti è in calo, è importante cercare di limitare il più possibile le nuove infezioni. Anche a questo fine l’Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con le Aziende Usl, ha dato vita ad una campagna di informazione-prevenzione. Sono in distribuzione materiali esplicativi con le buone pratiche contro l’hiv. Vetrofanie sono state distribuite in numerosissimi locali, e alla campagna aderiscono anche i sindacati e le farmacie. A Rimini, in particolare, si terrà oggi pomeriggio un incontro pubblico, alla Sala degli Archi, organizzato dall’associazione Arssa, col dottor Boschi, dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’A.Usl. L’Arssa e il dottor Boschi hanno inoltre registrato anche una trasmissione radiofonica su Radio Icaro (grazie ad una collaborazione con Volontarimini) della quale verranno comunicati data e orario di messa in onda.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy