Giuseppe Morganti (Psd) più duro di Elli e altri contro San Marino

Giuseppe Morganti (Psd) più duro di Elli e altri contro San Marino

In un articolo apparso su La Stampa a firma di Pierangelo Sapegno compaiono diverse affermazioni di Giuseppe Maria Morganti, leader storico del Partito dei Socialisti e dei Democratici, sotto il titolo ‘San Marino, paradiso addio’.
Il Psd ora facente parte della coalizione Riforme e Libertà, minoranza in Consiglio Grande e Generale, è stato pressoché ininterrottamente al governo della Repubblica di San Marino o con la componente socialista o con quella ex comunista o con entrambe, dal 1980.

Eppure sul suddetto giornale si legge, fra l’altro, questo passo: ‘Noi non possiamo negare che dagli Anni 80 in avanti i capitali seri qui non sono più arrivati’, ammette Morganti. Ed è vero che invece sono arrivati i soldi del riciclaggio e dell’usura, il denaro sporco della camorra e della ‘ndrangheta: ‘Si potrebbe quantificare così, il 60-65 per cento evasione fiscale, il 25 malavita, il 10 corruzione’.
Espressioni di questo genere non si sono mai lette né negli articoli di Stefano Elli né in quelli di Lionello Mancini apparsi su IlSole24Ore.
Eppure IlSole24Ore conduce da tempo una ‘guerriglia’ contro la Repubblica di San Marino. Come se i sammarinesi fossero responsabili della maggior parte dei guai economici, finanziari e fiscali, dell’Italia. Fra l’altro non vengono mai riportati i numeri in gioco nella questione, cioè l’ammontare dei capitali offshore di origine italiana. Numeri che sono decisamente insignificanti, nel caso sammarinese, e a
livello globale e a livello nazionale italiano.

Libertas ha ricevuto da Giuseppe Marina Morganti il seguente scritto: “Il sito Libertas mi sta attribuendo una frase che non ho mai detto e che la stessa Stampa di Torino non mi attribuisce. Mentre il giornalista Sapegno riporta correttamente la dichiarazione sui capitali che dagli anni ’80 non arrivano più a San Marino (frase correttamente virgolettata), l’affermazione sucessiva che parla di infiltrazione della criminalità organizzata a San Marino non è mia, ma del giornalista. La prego quindi di rettificare quanto affermato nel suo articolo. Le faccio presente che durante la lunga conversazione con Sapegno ho difeso la realtà della Repubblica, nonostante la scarsa lungimiranza di chi nel passato ha governato l’economia del Paese, dimostrando che non è possibile trattare San Marino come un qualsiasi “paradiso fiscale” (idea invece ben presente fra i commentatori che conoscono marginalmente la nostra realtà ), infatti l’articolo della Stampa si apre con una dichiarazione molto significativa e nel corso dell’intervista emerge come l’incidenza dell’economia reale sia certamente molto più rilevante rispetto a quella fittizia creatasi dagli anni ’80 in poi. Il giornalista mi ha poi citato i dati che riguardano l’origine dei capitali illeciti che circolano nei centri dove vige il segreto bancario affermando che il 40 per cento sono provenienti dalla criminalità organizzata, il 45 dell’evasione fiscale e il 15 dalla corruzione. Ho risposto che dal mio punto di vista quelle stime per San Marino non sono reali, ma vanno ridimensionate aggiungendo che da noi (ma questo nell’articolo non lo ha scritto) l’infiltrazione della malavita nella realtà economica è resa difficile dall’impossibilità di intestare beni immobili e licenze commerciali a soggetti non residenti.
Giuseppe Morganti


Leggi articolo di Sapegno su La Stampa

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