Governo, accordo fatto, dentro Npr, fuori Libera. Si attende l’ufficialità

Governo, accordo fatto, dentro Npr, fuori Libera. Si attende l’ufficialità

Toto-ministri, ecco la possibile squadra

Antonio Fabbri

Ufficialmente il Segretario Dc, Giancarlo Venturini, sostiene che sia ancora prematuro sciogliere la riserva. Ufficiosamente, tuttavia, pare che nel pomeriggio di ieri si sia trovato, e addirittura siglato, l’accordo. La presa di posizione di Libera, tagliata fuori dalla futura maggioranza (vedi pagina 4), non lascia troppi dubbi sull’esito della negoziazione. Il nodo delle ultime ore riguardava non tanto la composizione della futura maggioranza, pressoché assodata da qualche giorno con il sostegno di 44 consiglieri, quanto l’intesa sui due nomi proposti da Noi per la Repubblica, lista alla quale l’asse Dc-Rete-Motus aveva chiesto di indicare i papabili di propria spettanza. Vagliati anche quei nomi, dunque, nel pomeriggio di ieri sarebbe arrivata la stretta finale. Siglato l’accordo per la futura maggioranza che sarà quindi formata da Dc, Rete-Motus e Npr. Le linee di massima del programma ci sarebbero già e adesso ci sarà il tempo di affinarle durante le vacanze natalizie. Anche la squadra di governo sarebbe pressoché pronta, almeno per quanto riguarda i nomi e le deleghe principali. La formula sarà un 5-3-2.

I nomi che circolano per la Democrazia cristiana sono: Luca  Beccari, Marco Gatti e Stefano Canti potrebbero andare rispettivamente agli Esteri, Finanze e Territorio. Sulle deleghe e sotto deleghe, però, le incertezze sono ancora maggiori che sui nomi. A questi tre dovrebbero aggiungersi anche Teodoro Lonfernini e Francesca Civerchia, ma con possibilità di modifiche con nomi di altri papabili che circolano in queste ore e vanno da Massimo Andrea Ugolini a Filippo Tamagnini a S.E. Mariella Mularoni, che ovviamente entrerebbe nella compagine governativa a conclusione del semestre. Per affinare i nomi, comunque, ci sarà ancora tempo fino all’inizio del nuovo anno.

Per Rete, invece i nomi sembrerebbero ormai assodati e vedrebbero entrare nell’esecutivo, Elena Tonnini all’Industria e Paolo Rondelli, possibile agli Esteri se alla Dc dovessero andare gli Interni, ma anche qui sulle deleghe il discorso è ancora più aperto che sui nomi. Per Motus Liberi è pressoché assodato l’ingresso al governo di Fabio Righi, mentre per Npr dovrebbero entrare nell’esecutivo, dopo i tira e molla della giornata di ieri, Gian Nicola Berti e Andrea Belluzzi, mentre in un primo tempo erano dati per papabili anche Pedini Amati e Denise Bronzetti.

A conti fatti si va, dunque, verso una sorta di governo monocolore democristiano.

Infatti, se si considera che da un lato ci sono i cinque membri di governo targati Dc, a questi si aggiungono Gian Nicola Berti che prima era Dc e poi, con Ns, ha sempre comunque gravitato nell’area democristiana; Fabio Righi pure viene dalla Dc; Andrea Belluzzi anche, e tra l’altro, negli anni d’oro, nel 2006, era candidato nella lista democristiana. Otto segretari su dieci, se il totoministri sarà confermato, saranno sostanzialmente democristiani. Restano solo un paio di retini, la Tonnini, e il retino acquisito Paolo Rondelli, in passato già di area socialista stolfiana.

A guardarlo così, quindi, si prefigura, se i nomi circolati dovessero essere confermati, un esecutivo con il peso di Rete ridotto ai minimi termini e, più che a trazione, a egemonia democristiana. 

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