Green economy a Florea

Green economy a Florea

Comunicato Stampa                San Marino, 22 maggio 2011
Green economy a Florea

Tra fiori e curiosità sul mondo del verde a Florea anche una riflessione sulla “green economy, mentre il Fondo per l’Ambiente di San Marino (FAS) lancia un nuovo progetto per tutelare la zona archeologica della Tanaccia. L’appuntamento per la prossima edizione della manifestazione è per il fine settimana del 21 e 22 aprile 2012

 

La seconda e conclusiva giornata della 6° edizione di Florea, svoltasi in un centro storico di San Marino affollato di appassionati del verde e turisti, ha offerto interessanti momenti di riflessione sui temi della tutela dell’ambiente e della “green economy”.

Il FAS di San Marino ha, infatti, presentato un progetto, che sarà presentato alle Istituzioni sammarinesi, volto alla tutela e alla promozione dell’area archeologica della Tanaccia. In quella zona, dalla seconda metà del ferro (V-VI secolo a.c.) fino alla Roma imperiale (II secolo d.c.), esisteva un piccolo santuario votivo, portato alla luce da una serie di scavi effettuati negli anni. Mentre, i manufatti recuperati nella zona sono oggi ospiti del museo delle Repubblica, non sono mai stati compiuti interventi che rendano gli scavi agibili e visitabili.

La partnership di Florea con la cittadina pugliese di Leverano ha, invece, dimostrato quale importanza economica e sociale possono avere scelte imprenditoriali e di sviluppo, legate ad ambiente e agricoltura. “Abbiamo iniziato la coltivazione di piante e fiori solo nel ’65 e da allora siamo arrivati ad avere sul territorio del nostro comune 480 aziende attive in questo comparto. Coprono in tutto quasi 500 ettari e occupano, tenuto conto dell’indotto 3.500 persone, su una popolazione complessiva di 18 mila – ha spiegato l’assessore all’attività produttiva di Liverano, Mario Zecca – e oggi i nostri fiori si stanno affacciando ai grandi mercati: Olanda e Germania. E’ la dimostrazione di come possa funzionare un modello di sviluppo positivo legato all’agricoltura e ai prodotti della natura”.

Ma a Florea la “green economy” presenta modelli anche più piccoli, ma non meno interessanti o che minore successo. Luca De Marco e la sua compagna Elisabetta sono due studenti universitari di Urbino, rispettivamente di scienze dell’ambiente e di psicologia, ma hanno scelto di continuare con il mestiere di agricoltore del padre di Luca in quello che hanno chiamato “Il bosco dimenticato”. “Per noi il rapporto con la terra è un modo per trovare la nostra identità e rimanere fedeli alla nostra tradizione e cultura – spiegano i due giovani – Coltiviamo varietà di frutta considerata estinta come la pera volpina o cocomerina e frutti del bosco come azzeruolo e biricoccolo, facciamo farine naturali sono macinate a pietra. E tutto, naturalmente, in modo naturale: biologico. E’ un lavoro duro ma entusiasmante, pieno di significato. I nostri prodotti, alle volte, non sono così belli e splendenti come quelli dei supermercati, ma chi li assaggia torna e cercarli e comprarli”. 

Molto soddisfatte per il successo anche di questa edizione dell’evento Mara Verbena e Camilla Barducci, curatrici e organizzatrici di Florea: “Abbinare fiori, piante, botanica e giardinaggio ai temi della natura e dell’ambiente sono una formula molta apprezzata dal pubblico. Continueremo in questa direzione e abbiamo già fissato le date per il 2012: 21 e 22 aprile”.

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