Hanno bruciato Andrea Severi, il clochard di Rimini, per noia: arrestati per tentato omicidio quattro ragazzi incensurati: Alessandro Bruschi, Enrico Giovanardi, Fabio Volanti e Matteo Pagliarani

Hanno bruciato Andrea Severi, il clochard di Rimini, per noia: arrestati per tentato omicidio quattro ragazzi incensurati: Alessandro Bruschi, Enrico Giovanardi, Fabio Volanti e Matteo Pagliarani

All’alba di ieri sono stati fermati in seguito a delle intercettazioni ambientali. Prima hanno negato, poi hanno vuotato il sacco. A bruciare Andrea Severi, il clochard oggi ricoverato al reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Padova sono stati quattro ragazzi incensurati, giovani, di buona famiglia. Si tratta di Alessandro Bruschi, Enrico Giovanardi, Fabio Violanti e Matteo Pagliarani, arrestati per tentato omicidio e reato di incendio. I quattro sono stati incastrati dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
“In un primo momento hanno negato”, ma poi, spiega il pm Davide Ercolani, hanno reso una dichiarazione
spontanea e infine hanno ammesso le proprie responsabilità in
presenza degli avvocati”.
E’ quanto emerso ieri dalla conferenza
stampa convocata al Tribunale di Rimini dal Procuratore capo,
Franco Battaglino, insieme al questore, Antonio Pezzano, e al pm
Davide Ercolani.
Sembra che l’esecutore materiale sia stato uno solo, Bruschi: proprio lui infatti, stando alla ricostruzione del pm Ercolani,
avrebbe appiccato il fuoco mentre gli altri tre erano in
macchina. Dopo aver dato fuoco al clochard sulla panchina, i
quattro si sarebbero accorti che le fiamme stavano divampando e
sarebbero scappati, per poi tornare sul luogo con una macchina
diversa da quella usata per l’aggressione al clochard.

Il gruppo di
ragazzi gia’ in passato aveva importunato Severi, con lanci di
sassi e petardi, atti che hanno confessato questa mattina.
Adesso, spiega Ercolani, bisognera’
sviluppare gli altri aspetti, per capire il motivo del gesto e la
finalita’ e accertare se il movente fosse uccidere Severi o se si
e’ trattato “di una bravata andata al di la’ delle loro
previsioni”.
Alle spalle del gruppo infatti non sembra esserci c’e’ ne’ una
banda ne’ un gruppo razzista o associazione: si e’ trattato invece di un gesto compiuto
per noia, per fare qualcosa di diverso o per divertirsi.

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